N. 35 – 1° dicembre 2008

IL DISEGNO DI LEGGE PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXICURITY: UNA PRIMA BOZZA
Contratto collettivo di transizione al nuovo sistema, contratto di ricollocazione al lavoro tra lavoratore ed ente bilaterale, “contratto unico” di lavoro dipendente a tempo indeterminato ma flessibile: sono questi i pilastri della proposta su cui sta lavorando un gruppo di parlamentari del PD.

V. la bozza, ancora del tutto provvisoria, di disegno di legge (redatta sulla linea del progetto esposto nello scritto Scenari di riforma del mercato (e del diritto) del lavoro) destinata a servire da canovaccio per una negoziazione analitica tra rappresentanti del mondo sindacale e di quello imprenditoriale.

 

IL DECRETO GELMINI PER L’UNIVERSITA’ E IL VOTO CONTRARIO DEL PD
Quando sono le nostre idee a fare breccia nelle scelte della maggioranza, il voto contrario non è la forma di opposizione più incisiva ed efficace: v. il testo integrale dell’intervista che il Corriere della Sera ha pubblicato il 29 novembre con un taglio rilevante per motivi di spazio. 

 

I POLITICI E IL DOVERE DELLA TRASPARENZA
L’ordine del giorno presentato il 24 luglio e accolto dalla Presidenza del Senato, che prevedeva la pubblicazione on line  delle dichiarazioni dei redditi e patrimoniali dei senatori per la trasparenza dei loro interessi privati (v. Newsletter n. 21 e n. 22), non è stato attuato. Vedi la mia intervista all’Espresso uscita venerdì scorso.

 

DOV’E’ FINITO IL METODO SPERIMENTALE?
All’inizio della legislatura il ministro del Lavoro e del Welfare Maurizio Sacconi enunciò il proprio intendimento di seguire un metodo pragmatico: sperimentare una misura, rilevarne i risultati, discuterli e decidere se estenderla o cambiare strada. Ora, però, la detassazione degli straordinari non ha dato risultati particolarmente brillanti (si parla di un suo impatto molto squilibrato a favore dei lavoratori rispetto alle lavoratrici, dei settentrionali rispetto ai meridionali; e anche di un suo, pur modesto, effetto negativo sui livelli occupazionali); perché dunque questa misura viene riproposta, inalterata, nella legge Finanziaria? E’ quanto chiedo al ministro in una interrogazione presentata il 26 novembre.

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