Il salario minimo legale può essere utile, ma un provvedimento efficace richiederebbe un serio confronto – Per questo non se ne farà nulla – Se si volesse fare sul serio, sarebbe comunque opportuno individuare un minimo orario medio per poi riparametrarlo in relazione al costo della vita in ciascuna regione
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Mercato del Lavoro News, bollettino organo della Fondazione Anna Kuliscioff, n. 46, a cura di Claudio Negro – In argomento v. anche l’articolo di Giuliano Cazzola, Il salario minimo legale: soluzione o problema? Continua…
C’è un’enorme voce negativa che la Commissione incaricata dal ministro Toninelli ha del tutto dimenticato: la perdita di affidabilità dell’Italia, agli occhi del resto del mondo, come partner per qualsiasi futura iniziativa comune
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Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 496, 15 marzo 2019 – In argomento v. anche L’ideologia del NO a tutto Continua…
“Ho avversato le tue proposte, anche ferocemente, e tuttavia mi sono sentito sempre attratto dalle tue riflessioni, un sentimento di odio e amore che non sono mai riuscito a spiegarmi […] Forse all’origine del contrasto sta la pretesa che le nostre proposte possano andar bene al tempo stesso nel Settentrione e nel Mezzogiorno […]”
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Lettera di Canio Lagala (*) pervenuta il 5 marzo 2019 – Segue la mia risposta – In argomento v. anche l’intervento che ho svolto al congresso dell’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale a Palermo, il 17 maggio 2018 sui Problemi costituzionali in tema di standard retributivo inderogabile – Per curiosa (significativa?) coincidenza, poco prima della pubblicazione di questa lettera sono stati pubblicati due interventi di osservatori molto qualificati (Claudio Negro e Giuliano Cazzola) sulla questione del minimum wage, entrambi orientati nel senso della necessità di adattabilità degli standard retributivi alle differenti condizioni regionali di costo della vita, infrastrutture e produttività media del lavoro Continua…
La “Via della Seta” può diventare un progetto bellissimo, ma probabilmente solo se a negoziarne i contenuti sarà l’Europa unita e non i singoli Paesi in ordine sparso
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Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 496, 14 marzo 2019 – In argomento v. anche Chi occupa i vuoti lasciati da Trump Continua…
Le elezioni europee del 26 maggio costituiscono un punto di svolta per la costruzione degli Stati Uniti d’Europa – Tutti gli europeisti devono unirsi per battere il fronte sovranista, che si è notevolmente rafforzato negli ultimi anni
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Il manifesto che segue, del 7 marzo 2019, è opera di un gruppo territoriale trasversale di aderenti e di simpatizzanti dei partiti europeisti – principalmente Pd e +Europa – nato a Ravenna, che chiede ai dirigenti dei partiti stessi di aderire al manifesto del movimento Siamo Europei SiamoEuropei presentando una lista unica alle europee del 26 maggio Continua…
Il motivo del mio non prendere posizione fra i tre candidati maggiori nella campagna per le primarie del Pd e il motivo della mia soddisfazione per l’elezione diretta di Nicola Zingaretti, senza necessità del passaggio per l’Assemblea Nazionale
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Lettera pervenuta il 4 marzo 2019 – Segue la mia risposta – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del giorno precedente, Che cosa si decide oggi nei seggi del Pd Continua…
PERCHÉ L’ANTICIPO DI UN GIORNO
Per la prima volta in undici anni, la Nwsl arriva la mattina di domenica, invece che come al solito di lunedì, per ricordare alla parte degli iscritti alla mailinglist che può esservi interessata l’importanza della partecipazione alle primarie del Pd per costruire una opposizione forte al populismo. Questa sera e domani la notizia più rilevante sarà questa: quanti elettori saranno andati a votare.
CHE COSA SI DECIDE OGGI NEI SEGGI DEL PD
La posta in gioco di gran lunga più importante dipende dalla quantità di persone che andranno a votare: un’affluenza alta renderà evidente che la componente maggiore dell’opposizione al Governo giallo-verde non è affatto spappolata, come qualcuno sostiene, ma è viva e vegeta. La seconda è di quanto vincerà il vincitore: la cosa migliore, per il Pd e per le sorti dell’opposizione, è probabilmente che il vincitore vinca subito, ma non stravinca. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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Bruna Ingrao mi scrive dopo aver letto i dialoghi con suo padre e con Bruno Trentin riportati ne La casa nella pineta: “[…] sentivano il partito come un canale di comunicazione e di formazione essenziale nella democrazia. Pur senza nessuna nostalgia per il PCI di un tempo, oggi che questo canale partitico è così usurato, ne sentiamo i guasti”
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Lettera di Bruna Ingrao del 20 febbraio 2019 – Sulla figura di suo padre v. anche I 100 anni di Pietro Ingrao; su quella di Bruno Trentin v. il ricordo di Giuliano Cazzola a nove anni della morte nonché il mio Dialogo sul lavoro con lui, pubblicato su lavoce.info nel maggio 2003 Continua…
Un’affluenza alta renderà evidente che la componente maggiore dell’opposizione al Governo giallo-verde non è affatto spappolata, come qualcuno sostiene, ma è viva e vegeta – La seconda posta in gioco è il margine con cui il vincitore vincerà
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Editoriale telegrafico, 3 marzo 2019 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del 6 dicembre scorso, Minniti, Renzi e il vento anti-establishment Continua…
“[…] In questo libro la storia personale diviene storia collettiva, in grado di affascinare anche il lettore non così vicino alle vicende di casa Pellizzi-Ichino; […] un volume ove si intersecano intimità familiare e vissuto dell’intero nostro paese […]”
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Recensione de La casa nella pineta a cura di Martino Liva, pubblicata sul numero di gennaio di Appunti di Cultura e Politica, rivista bimensile curata dall’Associazione Città dell’Uomo, fondata da Giuseppe Lazzati, ed. Morcelliana – Tutte le altre recensioni sono facilmente reperibili attraverso la pagina web dedicata al libro Continua…