NELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE NON VINCE CHI PRENDE LA CITTADINANZA IN OSTAGGIO, MA CHI NE CONQUISTA IL CONSENSO
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 30 gennaio 2002
Oggi sciopero generale, dell’industria e dei servizi; ma non è la stessa cosa quando a scioperare sono gli operai di una fabbrica e quando a farlo sono i conducenti di tram e autobus. Continua…
UN CONTRIBUTO AL NEGOZIATO INTERCONFEDERALE: DUE IPOTESI DI CONFIGURAZIONE DELL'”ELEMENTO RETRIBUTIVO DI GARANZIA” IN FORMA DI “PREMIO DI DEFAULT“
Possibile formulazione della clausola dell’accordo interconfederale sull’E.R.G.
1. ‑ I contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria prevedono un premio di default legato a uno o più indici dell’andamento aziendale, destinato ad applicarsi nelle aziende nelle quali non sia applicata alcuna voce retributiva aggiuntiva rispetto allo standard minimo nazionale. Salvo diversa pattuizione esplicita in forma scritta, detto premio è assorbito fino a concorrenza in qualsiasi superminimo ad personam, o premio o altro importo comunque soggetto a contribuzione previdenziale di cui il singolo prestatore goda da meno di quattro anni sulla base di una pattuizione individuale, o per effetto di una erogazione unilaterale da parte dell’azienda datrice di lavoro, in aggiunta rispetto allo standard minimo nazionale. Continua…
GLI OSTACOLI ALL’ACCORDO SULLA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA SONO SUPERABILI. E, IN QUESTO MOMENTO DI CRISI GRAVE, SUPERARLI E’ NECESSARIO
Articolo pubblicato su la Repubblica del 5 ottobre 2008
Un sistema di relazioni sindacali che funziona bene è un grande gioco a somma positiva. Esso, producendo accordo e cooperazione, consente che si ingrandisca la “torta” da spartire; e la distribuisce in modo che tutti ci guadagnino. Nel momento attuale di gravissima crisi economica e finanziaria mondiale, il nostro Paese – già da tempo in affanno – avrebbe un estremo bisogno di attivare questo gioco a somma positiva. Ecco perché non possiamo rassegnarci al collasso del sistema di relazioni sindacali, che invece conseguirebbe a un fallimento del negoziato in corso tra Confindustria e confederazioni sindacali maggiori. Continua…
APPUNTI SUL DIFFICILE NEGOZIATO PER LA RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 30 settembre 2008
Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, per legare la retribuzione all’andamento dell’impresa, con corrispondente riduzione del salario negoziato al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura, la segreteria della Cgil è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma, finché la torta da spartire non aumenta, come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale, se non a spese di quella nazionale? Continua…
CHE COSA ACCADE SE L’ACCORDO NON SI FA E COME SI PUO’ EVITARE IN EXTREMIS QUESTO ESITO
Articolo pubblicato nel numero di settembre della rivista Arel – Europa Lavoro Economia
Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, della porzione di retribuzione negoziata al livello dell’impresa, con corrispondente riduzione della porzione negoziata al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura tra le due anime della Cgil, la sua segreteria è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: occorre aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale se non a spese di quella nazionale? Continua…
Intervista a Pietro Ichino pubblicata giovedì 25 settembre 2008 sul giornale online il sussidiario.net
Link alla pagina del il sussidiario.net e alla pagina dell’archivio di Pietro Ichino
Intervista a cura di Marcella Cocchi, pubblicata da La Nazione e Il Giorno il 23 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.
QUANDO E’ IL GOVERNO AD APPOGGIARE IL SINDACALISMO DETERIORE, CHE PRODUCE SOLTANTO SCIOPERI E NESSUN ACCORDO
Questo mio articolo è stato pubblicato sul Corriere della Sera il 22 agosto 2005
Prima di bollare come “inaudita” la scelta di Alitalia di interrompere le relazioni sindacali con il sindacato autonomo Sult (1) – come ha fatto sabato ‑ il ministro del lavoro Maroni avrebbe fatto bene a chiedersi se non ci sia qualche cos’altro di inaudito nel nostro panorama nazionale delle relazioni sindacali. Continua…
LE RESPONSABILITA’ DEL MANAGEMENT E QUELLE DEL SINDACATO NELLA CRISI DI ALITALIA
Questo mio articolo è stato pubblicato sul Corriere della sera del 26 agosto 2004
Rischio grave di fallimento, necessità di una ristrutturazione aziendale molto incisiva, incapacità del sistema di relazioni sindacali di produrre un accordo su di una strategia capace di superare la crisi: questa oggi è la sintesi della drammatica situazione in cui versa la nostra compagnia aerea di bandiera. Continua…
Intervista a cura di Francesco Specchia, pubblicata da Libero il 21 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.