DISCUSSIONE DEL “COLLEGATO ALLA FINANZIARIA”, COL QUALE IL GOVERNO SI PROPONE ALCUNI INTERVENTI INCISIVI IN MATERIA DI LAVORO. UNA RIFORMA PROFONDA DEL DIRITTO DEL LAVORO E’ INDISPENSABILE, MA NON LA SI FA IN QUESTO MODO, DI SOPPIATTO, CON INTERVENTI DISORGANICI E TECNICAMENTE IMPROPONIBILI (TRA I QUALI ANCHE UN CLAMOROSO AUTOGOL IN MATERIA DI LICENZIAMENTI)
Selezione di interventI svolti da me e da altri in Aula nelle sedute del 24, 25 e 26 novembre 2009, sul disegno di legge n. 1167
Sommario:
1. Sulla pregiudiziale di non passaggio agli articoli
2. Sulla delega legislativa al Governo in materia di orario di lavoro (articolo 8 )
3. Sull’accreditamento, per la contrattazione in deroga sull’orario di lavoro, ai sindacati maggiormente rappresentativi “a livello territoriale”
4. Sulla compartimentazione delle carriere dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche (art. 9)
5. Sulla delega legislativa al Governo in materia di congedi parentali (art. 17)
6. Sui criteri del controllo giudiziale in materia di licenziamenti e di qualificazione del contratto di lavoro (art. 23)
7. Su conciliazione e arbitrato in materia di lavoro (modifica del Codice di procedura civile: art. 24)
8. Sulla disciplina dell’impugnazione del licenziamento, del contratto a termine e delle dimissioni (art. 25)
9. Sulla norma transitoria della Legge Biagi in materia di collaborazioni autonome continuative (art. 28-octies)
10. Dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge nel suo complesso
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L’USO DEL SEGNO DEL CRISTIANESIMO COME SIMBOLO DI UNA NAZIONE O DELLA SUA CULTURA, DA PARTE DI UN CREDENTE E’ UNA VIOLAZIONE DEL PRIMO COMANDAMENTO; DA PARTE DELLO STATO E’ UNA APPROPRIAZIONE INDEBITA. CHIEDO CHE ESSO CESSI, PER RISPETTO DEI CRISTIANI PRIMA ANCORA CHE DEI NON CRISTIANI
Intervento svolto al Senato, nella seduta antimeridiana del 4 novembre 2009. In argomento v. anche la presa di posizione del gruppo “Noi siamo Chiesa” e articolo di Giovanni Bachelet pubblicato su Avvenire del 29 giugno 2010
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APPUNTI PER UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA SUL DECRETO-BRUNETTA: LE APERTURE SU VALUTAZIONE E TRASPARENZA, LE CONTRADDIZIONI TRA IL DIRE E IL FARE DEL GOVERNO, LA PRESA IN GIRO DELLA FINTA CLASS ACTION
Il 13 ottobre scorso ho partecipato a un dibattito a “Porta a Porta” sulla riforma delle amministrazioni pubbliche con il ministro Renato Brunetta, Luca Ricolfi, Enrico Cisnetto e il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Giovanni Faverin. Quelli che seguono sono gli appunti che avevo steso nei giorni precedenti per la preparazione dell’incontro televisivo e dai quali ho attinto gli argomenti svolti nel dibattito. Un articolo tratto da questi appunti è in corso di pubblicazione sul numero di novembre di Mondoperaio.
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DI FRONTE ALL’OPERA STRAORDINARIA DI QUESTO GRANDE INTELLETTUALE, INVECE DI CERCARE DI ARRUOLARLO NELLE PROPRIE FILE, CIASCUNO DI NOI FAREBBE MEGLIO A LASCIARSI METTERE IN DISCUSSIONE DALLE SUE IDEE
Dal resoconto stenografico della seduta pomeridiana del 6 ottobre 2009 (seduta n. 263 ) del Senato, dedicata alla commemorazione di Gino Giugni – Il testo dell’intervento è pubblicato anche dal sito lavoce.info
ICHINO (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ICHINO (PD). Signor Presidente, oggi abbiamo letto e sentito le commemorazioni dedicate a Gino Giugni da molti esponenti del mondo politico e del mondo sindacale: per esempio dal ministro Brunetta sulle colonne di Libero, dai leader di Cgil Cisl e Uil durante la cerimonia funebre presso al sede del Cnel, e qui al Senato da diversi colleghi. Tutti tendono a sottolineare, della lezione di Giugni, la parte in cui trovano conferma delle proprie posizioni. Forse, di fronte all’opera straordinaria di questo grande intellettuale, faremmo invece meglio tutti, a cominciare dalla parte politica cui appartengo, a cercare con cura, nel suo pensiero, quello che mette in discussione le nostre rispettive posizioni, in materia di politica del lavoro e delle relazioni industriali.
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DICHIARATA “INAMMISSIBILE” LA MIA INTERROGAZIONE AL MINISTRO DEL LAVORO, LA PRESIDENZA DEL SENATO RIFIUTA QUALSIASI DIBATTITO IN AULA SULLA QUESTIONE. LA QUALE RIMANE PERTANTO APERTA, E SI AGGRAVA OGNI GIORNO CHE PASSA: IL QUIRINALE, INFATTI, A UN MESE DI DISTANZA DALLE DESIGNAZIONI, ANCORA NON FIRMA IL DECRETO
La lettera del 15 luglio 2009 con cui il Presidente del Senato respinge come inammissibile la mia interrogazionne della settimana precedente e il breve dibattito che ne è seguito in Aula il 21 luglio successivo. V. anche la mia lettera in proposito al Presidente della Repubblica, del 9 luglio.
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LA NORMA STATUTARIA CHE PREVEDE LE ELEZIONI PRIMARIE PER LA SCELTA DEL LEADER DEL PARTITO INCIDE PROFONDAMENTE ANCHE SUI CONTENUTI PROGRAMMATICI
Intervento svolto nel corso della manifestazione promossa da Walter Veltroni al Centro Congressi Capranica, il 2 luglio 2009 (Scarica il video dell’intervento)
C’è un nesso tra la politica del lavoro di cui il Paese ha bisogno e la forma del partito che quella politica sa elaborare e perseguire. Un “partito degli iscritti” conosce e rappresenta gli interessi di chi è organizzato. Un partito che fa scegliere il proprio leader dagli elettori è costretto ad aprirsi anche agli interessi di chi non è organizzato, ad andare oltre il dialoco con le associazioni, i sindacati, le “formazioni intermedie”. La politica del lavoro costituisce un buon punto di osservazione per comprendere la differenza fra le due scelte di metodo.
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DALL’INIZIO DELLA LEGISLATURA RISULTA CHE IL GOVERNO HA RISPOSTO SOLTANTO A UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU QUATTRO (MA NELLA LEGISLATURA PRECEDENTE LE COSE NON SONO ANDATE MOLTO MEGLIO)
Intervento svolto al Senato il 1° luglio 2009 – Segue la risposta della Presidenza del Senato
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LA MIA PROTESTA IN SENATO PER L’INAMMISSIBILE RETICENZA DEL GOVERNO SULLE INTERROGAZIONI E L’IMMEDIATA RISPOSTA DEL PRESIDENTE
Intervento svolto al Senato nella seduta antimeridiana del 29 aprile 2009. Segue la lettera del 5 maggio, con la quale il Presidente Renato Schifani risponde alla mia sollecitazione.
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IL FILO ROSSO CHE CORRE TRA IL PENSIERO DI MARCO BIAGI E QUELLO DI MASSIMO D’ANTONA (E CHE SEMBRA ESSERSI PERDUTO TRA I “RIFORMISTI” DI OGGI)
Senato: dal resoconto stenografico della seduta antimeridiana del 19 marzo 2009 – Commemorazione nel settimo anniversario dell’assassinio di Marco Biagi, 19 marzo 2009. Larghi stralci di questo intervento sono stati pubblicati anche dal Corriere della Sera il giorno successivo.
ICHINO (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ICHINO (PD). Signor Presidente, colleghi, Marco Biagi era un giuslavorista di frontiera, come Massimo D’Antona. Continua…
LE RAGIONI CHE CI HANNO SPINTO (E TUTTORA CI SPINGONO) A IMPEGNARCI NELLA COSTRUZIONE DEL PD
Intervento introduttivo del Senatore Giorgio Tonini a un incontro di parlamentari del PD svoltosi a Roma il 26 febbraio 2009
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