SCHIFANI: “LA POLEMICA POLITICA SI FACCIA ALTROVE, NON IN QUEST’AULA”. E CASTELLI RINCARA LA DOSE

L’INCREDIBILE USCITA DEL PRESIDENTE DEL SENATO NEL DIBATTITO SUL DISEGNO DI LEGGE PER IL C.D. “PROCESSO BREVE”, SEGUITA DA QUELLA NON MENO INFELICE DEL VICEMINISTRO PER LE INFRASTRUTTURE

Dal resoconto stenografico della seduta pomeridiana del Senato del 12 gennaio 2010, nella quale si è determinata una forte tensione tra maggioranza e opposizione, a seguito di una notizia di agenzia secondo cui il Governo sarebbe stato in procinto di emanare un decreto-legge sostitutivo del disegno di legge in discussione.

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LE NORME DELLA FINANZIARIA 2010 IN MATERIA DI LAVORO: “STRATIFICAZIONE VIRTUOSA” O SCEMPIO DELLA BUONA TECNICA NORMATIVA?

A POCO PIU DI UN MESE DI DISTANZA DALL’EMANAZIONE DEL DECALOGUE FOR SMART REGULATION COMUNITARIO, LA LEGGE DI BILANCIO APPROVATA DEFINITIVAMENTE DAL SENATO SI PRESENTA COME UN MODELLO DI CAOS LEGISLATIVO E DI PESSIMA TECNICA NORMATIVA

Quelli che seguono sono rispettivamente il mio intervento tratto dal resoconto stenografico della discussione della legge Finanziaria e del Bilancio 2010 al Senato nella sessione pomeridiana del 22 dicembre 2009 e quello tratto dal resoconto sommario della discussione sullo stesso tema nella Commissione Lavoro in sede consultiva, del giorno precedente

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UNA RAPINA AI DANNI DEI LAVORATORI AUTONOMI

SUL PREANNUNZIATO AUMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI PER I LAVORATORI AUTONOMI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA DELL’INPS, SENZA DISTINZIONE TRA QUELLI CHE OPERANO IN CONDIZIONE DI SOSTANZIALE DIPENDENZA ECONOMICA E I VERI LIBERI PROFESSIONISTI
Intervento svolto al Senato, nella seduta pomeridiana del 24 novembre 2009

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IL DIBATTITO AL SENATO SULLA “MINIRIFORMA” DEL DIRITTO DEL LAVORO INSERITA NEL DDL 1167

DISCUSSIONE DEL  “COLLEGATO ALLA FINANZIARIA”, COL QUALE IL GOVERNO SI PROPONE ALCUNI INTERVENTI INCISIVI IN MATERIA DI LAVORO. UNA RIFORMA PROFONDA DEL DIRITTO DEL LAVORO E’ INDISPENSABILE, MA NON LA SI FA IN QUESTO MODO, DI SOPPIATTO, CON INTERVENTI DISORGANICI E TECNICAMENTE IMPROPONIBILI (TRA I QUALI ANCHE UN CLAMOROSO AUTOGOL IN MATERIA DI LICENZIAMENTI)

Selezione di interventI svolti da me e da altri in Aula nelle sedute del 24, 25 e 26 novembre 2009, sul disegno di legge n. 1167

Sommario:
1. Sulla pregiudiziale di non passaggio agli articoli
2. Sulla delega legislativa al Governo in materia di  orario di lavoro (articolo 8 )
3. Sull’accreditamento, per la contrattazione in deroga sull’orario di lavoro, ai sindacati maggiormente rappresentativi “a livello territoriale”
4. Sulla compartimentazione delle carriere dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche (art. 9)
5. Sulla delega legislativa al Governo in materia di congedi parentali (art. 17)
6. Sui criteri del controllo giudiziale in materia di licenziamenti e di qualificazione del contratto di lavoro (art. 23)
7. Su conciliazione e arbitrato in materia di lavoro (modifica del Codice di procedura civile: art. 24)
8. Sulla disciplina dell’impugnazione del licenziamento, del contratto a termine e delle dimissioni (art. 25)
9. Sulla norma transitoria della Legge Biagi in materia di collaborazioni autonome continuative (art. 28-octies)
10. Dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge nel suo complesso

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SULLA QUESTIONE DEL CROCEFISSO NELLE AULE DELLE SCUOLE E DEI TRIBUNALI

L’USO DEL SEGNO DEL CRISTIANESIMO COME SIMBOLO DI UNA NAZIONE O DELLA SUA CULTURA, DA PARTE DI UN CREDENTE E’ UNA VIOLAZIONE DEL PRIMO COMANDAMENTO; DA PARTE DELLO STATO E’ UNA APPROPRIAZIONE INDEBITA. CHIEDO CHE ESSO CESSI, PER RISPETTO DEI CRISTIANI PRIMA ANCORA CHE DEI NON CRISTIANI

Intervento svolto al Senato, nella seduta antimeridiana del 4 novembre 2009. In argomento v. anche la presa di posizione del gruppo “Noi siamo Chiesa” e articolo di Giovanni Bachelet pubblicato su Avvenire del 29 giugno 2010

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AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE: LA POLITICA DEGLI ANNUNCI E LA DURA LESINA DELLA RIFORMA

APPUNTI PER UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA SUL DECRETO-BRUNETTA: LE APERTURE SU VALUTAZIONE E TRASPARENZA, LE CONTRADDIZIONI TRA IL DIRE E IL FARE DEL GOVERNO, LA PRESA IN GIRO DELLA FINTA CLASS ACTION

Il 13 ottobre scorso ho partecipato a un dibattito a “Porta a Porta” sulla riforma delle amministrazioni pubbliche con il ministro Renato Brunetta, Luca Ricolfi, Enrico Cisnetto e il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Giovanni Faverin. Quelli che seguono sono gli appunti che avevo steso nei giorni precedenti per la preparazione dell’incontro televisivo e dai quali ho attinto gli argomenti svolti nel dibattito. Un articolo tratto da questi appunti è in corso di pubblicazione sul numero di novembre di Mondoperaio.

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GIUGNI: UN INTELLETTUALE SCOMODO PER TUTTI

DI FRONTE ALL’OPERA STRAORDINARIA DI QUESTO GRANDE INTELLETTUALE, INVECE DI CERCARE DI ARRUOLARLO NELLE PROPRIE FILE, CIASCUNO DI NOI FAREBBE MEGLIO A LASCIARSI METTERE IN DISCUSSIONE DALLE SUE IDEE

Dal resoconto stenografico della seduta pomeridiana del 6 ottobre 2009 (seduta n. 263 ) del Senato, dedicata alla commemorazione di Gino Giugni – Il testo dell’intervento è pubblicato anche dal sito lavoce.info 

ICHINO (PD).  Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ICHINO (PD). Signor Presidente, oggi abbiamo letto e sentito le commemorazioni dedicate a Gino Giugni da molti esponenti del mondo politico e del mondo sindacale: per esempio dal ministro Brunetta sulle colonne di Libero, dai leader di Cgil Cisl e Uil durante la cerimonia funebre presso al sede del Cnel, e qui al Senato da diversi colleghi. Tutti tendono a sottolineare, della lezione di Giugni, la parte in cui trovano conferma delle proprie posizioni. Forse, di fronte all’opera straordinaria di questo grande intellettuale, faremmo invece meglio tutti, a cominciare dalla parte politica cui appartengo, a cercare con cura, nel suo pensiero, quello che mette in discussione le nostre rispettive posizioni, in materia di politica del lavoro e delle relazioni industriali.

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COMMISSIONE DI GARANZIA PER GLI SCIOPERI: SCHIFANI BLOCCA IL DIBATTITO AL SENATO

DICHIARATA “INAMMISSIBILE” LA MIA INTERROGAZIONE AL MINISTRO DEL LAVORO, LA PRESIDENZA DEL SENATO RIFIUTA QUALSIASI DIBATTITO IN AULA SULLA QUESTIONE. LA QUALE RIMANE PERTANTO APERTA, E SI AGGRAVA OGNI GIORNO CHE PASSA: IL QUIRINALE, INFATTI, A UN MESE DI DISTANZA DALLE DESIGNAZIONI, ANCORA NON FIRMA IL DECRETO

La lettera del 15 luglio 2009 con cui il Presidente del Senato respinge come inammissibile la mia interrogazionne della settimana precedente e il breve dibattito che ne è seguito in Aula il 21 luglio successivo. V. anche la mia lettera in proposito al Presidente della Repubblica, del 9 luglio.

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IL “PARTITO DELLE PRIMARIE” E LA POLITICA DEL LAVORO

LA NORMA STATUTARIA CHE PREVEDE LE ELEZIONI PRIMARIE PER LA SCELTA DEL LEADER DEL PARTITO INCIDE PROFONDAMENTE ANCHE SUI CONTENUTI PROGRAMMATICI

Intervento svolto nel corso della manifestazione promossa da Walter Veltroni al Centro Congressi Capranica, il 2 luglio 2009 (Scarica il video dell’intervento)

            C’è un nesso tra la politica del lavoro di cui il Paese ha bisogno e la forma del partito che quella politica sa elaborare e perseguire. Un “partito degli iscritti” conosce e rappresenta gli interessi di chi è organizzato. Un partito che fa scegliere il proprio leader dagli elettori è costretto ad aprirsi anche agli interessi di chi non è organizzato, ad andare oltre il dialoco con le associazioni, i sindacati, le “formazioni intermedie”. La politica del lavoro costituisce un buon punto di osservazione per comprendere la differenza fra le due scelte di metodo.

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LE INTERROGAZIONI SENZA RISPOSTA

DALL’INIZIO DELLA LEGISLATURA RISULTA CHE IL GOVERNO HA RISPOSTO SOLTANTO A UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU QUATTRO (MA NELLA LEGISLATURA PRECEDENTE LE COSE NON SONO ANDATE MOLTO MEGLIO)

Intervento svolto al Senato il 1° luglio 2009 – Segue la risposta della Presidenza del Senato

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