L’INCREDIBILE USCITA DEL PRESIDENTE DEL SENATO NEL DIBATTITO SUL DISEGNO DI LEGGE PER IL C.D. “PROCESSO BREVE”, SEGUITA DA QUELLA NON MENO INFELICE DEL VICEMINISTRO PER LE INFRASTRUTTURE
Dal resoconto stenografico della seduta pomeridiana del Senato del 12 gennaio 2010, nella quale si è determinata una forte tensione tra maggioranza e opposizione, a seguito di una notizia di agenzia secondo cui il Governo sarebbe stato in procinto di emanare un decreto-legge sostitutivo del disegno di legge in discussione.
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I GIOVANI D’OGGI RISCHIANO DI AVERE AMARE SORPRESE QUANDO ARRIVERANNO ALLA PENSIONE. AL GOVERNO RIMANGONO DUE OPZIONI: ATTIVARSI PERCHE’ CI SIANO PROSPETTIVE MIGLIORI, O, SE NON ALTRO, RENDERE NOTE LE PROIEZIONI SULL’AMMONTARE DELLE PENSIONI DEL FUTURO
Articolo di Tito Boeri, pubblicato su lavoce.info il 12 gennaio 2010
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IL PROBLEMA PIU’ DIFFICILE DA RISOLVERE, PER LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, NON E’ TANTO QUELLO DEL REPERIMENTO DI FONDI, QUANTO QUELLO DI EVITARE CHE IL SOSTEGNO DEL REDDITO ALLUNGHI I PERIODI DI DISOCCUPAZIONE. PER QUESTO E’ ESSENZIALE UN RAPIDO E DRASTICO MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA NEL MERCATO, CHE PUO’ ESSERE OTTENUTO SOLTANTO SE SI ATTIVANO GLI INCENTIVI ECONOMICI GIUSTI, COINVOLGENDO DIRETTAMENTE LE IMPRESE
Editoriale pubblicato sul Corriere della Sera del 12 gennaio 2009
Caro Direttore, il problema degli “ammortizzatori sociali”, che il Presidente Napolitano nel suo discorso di fine anno ha messo al primo posto nella lista delle riforme urgenti, non è principalmente quello del reperimento di fondi pubblici da destinare a chi perde il lavoro. Il problema è che, se il trattamento offerto ai disoccupati consiste soltanto in un sostegno del loro reddito, questo rischia di produrre l’effetto di rallentare la ricerca del nuovo lavoro, allungando i periodi di disoccupazione.
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IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO E’ ESSENZIALMENTE QUELLO DEL DIFFICILE PASSAGGIO DA UN EQUILIBRIO CULTURALE DETERIORE A UN EQUILIBRIO PIU’ AVANZATO. QUATTRO POSSIBILI “MICROINTERVENTI” POSSONO QUANTO MENO SEGNARE LA DIREZIONE IN CUI OCCORRE INCOMINCIARE A MUOVERSI PER USCIRE DAL CIRCOLO VIZIOSO DELL’ARRETRATEZZA CIVILE, CHE PORTA CON SE’ L’ARRETRATEZZA ECONOMICA
Articolo di Alberto Alesina e Andrea Ichino pubblicato sul sito del Sole – 24 Ore del 22 dicembre 2009
Numerosi studi di sociologi ed economisti mostrano che una delle principali cause dell’arretratezza del Mezzogiorno ha radici antiche dalle quali dipende una carenza di “capitale sociale” e di “senso civico”. Al sud manca una sufficiente fiducia reciproca e una capacità di collaborare che vada oltre le mura familiari e che, quindi, faciliti contratti e interazioni economiche tra estranei. La produzione e lo scambio di beni diventano difficili, se non ci si può fidare delle persone con cui si interagisce.
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I GIUDICI, I TERRORISTI E LA NUOVA GENERAZIONE RASSEGNATA
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UN ESEMPIO TRATTO DALLA VITA VISSUTA DI COME IL NOSTRO PAESE PENALIZZA I GIOVANI. E ALCUNE PROPOSTE SUL COME USCIRNE
Lettera pervenuta il 5 gennaio 2010
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UN
L’UNIONE EUROPEA INDICA I PRINCIPI DI SEMPLICITA’, CHIAREZZA, CONCISIONE, COMPRENSIBILITA’ E PROPORZIONALITA’ DEL VOLUME NORMATIVO ALLA MATERIA, CUI DEVONO ATTENERSI I LEGISLATORI NAZIONALI
Il “decalogo” è stato emanato dallo High Level Group of Independent Stakeholders on Administrative Burdens riunito a Stoccolma il 12 novembre 2009. In precedenza, il 18 settembre, il Presidente Barroso aveva annunciato, nel corso di una conferenza-stampa cui partecipava anche il Vice-Presidente Verheugen, che era sua intenzione fare d’ora in avanti della “smart regulation” un leitmotif dell’azione dell’Unione Europea.
Scarica il Decalogue in pdf
VORREI VEDER NASCERE UN MOVIMENTO POLITICO DI GIOVANI CONTRO IL REGIME DI APARTHEID NEL MERCATO DEL LAVORO CHE LI ESCLUDE, CONTRO I TABU’ CHE I TERRORISTI DIFENDONO CON LA VIOLENZA (E DAI QUALI ANCHE IL GOVERNO DI CENTRODESTRA SI LASCIA PARALIZZARE)
Intervista a cura di Serenella Mattera, pubblicata su il Riformista del 2 gennaio 2010
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A POCO PIU DI UN MESE DI DISTANZA DALL’EMANAZIONE DEL DECALOGUE FOR SMART REGULATION COMUNITARIO, LA LEGGE DI BILANCIO APPROVATA DEFINITIVAMENTE DAL SENATO SI PRESENTA COME UN MODELLO DI CAOS LEGISLATIVO E DI PESSIMA TECNICA NORMATIVA
Quelli che seguono sono rispettivamente il mio intervento tratto dal resoconto stenografico della discussione della legge Finanziaria e del Bilancio 2010 al Senato nella sessione pomeridiana del 22 dicembre 2009 e quello tratto dal resoconto sommario della discussione sullo stesso tema nella Commissione Lavoro in sede consultiva, del giorno precedente
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L’IMMIGRAZIONE E’ UN FENOMENO STRUTTURALE IN QUALCHE MISURA NON EVITABILE, DEL QUALE PERALTRO L’ECONOMIA DEL PAESE HA UNA NECESSITA’ PERMANENTE E CRESCENTE. ESSO PUO’ E DEVE ESSERE LIMITATO E DISCIPLINATO IN MODO PRAGMATICO ED EFFICIENTE
Saggio di Massimo Livi Bacci, professore ordinario di demografia nell’Università di Firenze
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