Come questo prete irrequieto, cui erano state mozzate le orecchie e il naso nel corso di uno scontro, abbia accusato l’Arcivescovo di Milano di essersi comprato la carica e, davanti ai vescovi riuniti in sinodo, abbia affrontato la prova del fuoco con dubbio successo, per qualche danno subito, senza comunque riuscire a disarcionare il prelato
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Secondo estratto da Pietro Verri, Storia di Milano, a cura di Renato Pasta, Edizione nazionale delle opere di Pietro Verri, vol. IV, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2009, pp. 144-148 – Il primo brano è stato pubblicato su questo sito sotto il titolo Non ci lagneremmo cotanto de’ tempi presenti… – La vicenda qui raccontata è ripresa da Enzo Iannacci in una delle sue canzoni più belle, Prete Liprando e il giudizio di Dio – Questo episodio, come il precedente, i tre che seguiranno e numerosi altri contenuti nella Storia di Milano, vengono raccontati dal Verri per mettere in evidenza l’enorme progresso politico e civile compiutosi nel secolo dei Lumi
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Oltre la concezione del “numero fisso” di posti di lavoro: la complessa relazione tra sistema pensionistico e mercato del lavoro
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Elsa Fornero
Slides utilizzate da Elsa Fornero per la presentazione del suo intervento al Focus Group sulla disoccupazione giovanile, svoltosi a Milano il 15 febbraio 2019 – Sono disponibili su questo sito anche le slides del mio intervento svolto nel corso dello stesso seminario, Come si contrasta la disoccupazione giovanile Continua…

Un grande centro commerciale in una domenica qualsiasi
UN’IDEA PER LA CRESCITA: VIETIAMO IL LAVORO DI DOMENICA
Anzi, se il lavoro domenicale è dannoso per l’economia nazionale e le famiglie, perché vietarlo solo negli esercizi commerciali, e non anche nei ristoranti, nei bar, nei cinema e teatri, e in tutti gli altri settori in cui il lavoro finora è stato lasciato pericolosamente libero? Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi. In argomento v. anche la scheda che fa il punto sul lavoro domenicale nell’ordinamento europeo e in quello italiano, dove spiego come la nostra Assemblea Costituente abbia volutamente escluso la costituzionalizzazione del divieto di lavoro domenicale e come la Corte di Giustizia europea nel 1996 lo abbia stralciato dalla direttiva sul tempo di lavoro del 1993.
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Milioni di giovani si affacciano con paura al mercato del lavoro, privi di alcun servizio di informazione e orientamento, mentre si registrano centinaia di migliaia situazioni di skill shortage in tutto il Paese – Manca un sistema di rilevazione a tappeto del tasso di coerenza tra formazione impartita e sbocchi occupazionali effettivi
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Slides dell’intervento svolto nell’ambito del Focus Group Occupazione Giovanile, svoltosi a Milano il 15 febbraio 2019 – In argomento v. anche Il problema dell’accesso dei giovani al tessuto produttivo Continua…
Se il lavoro domenicale è dannoso, perché vietarlo solo negli esercizi commerciali, e non anche nei ristoranti, nei bar, nei cinema e teatri, e in tutte le altre attività nelle quali il lavoro oggi è lasciato pericolosamente libero?
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Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 494, 18 febbraio 2019 – In argomento v. anche Nove buoni motivi per non chiudere i negozi di domenica Continua…
Pochi sanno che l’Assemblea Costituente, discussa la questione, in omaggio alla laicità dello Stato decise di non costituzionalizzare la regola del “riposo festivo”, bensì soltanto quella del “riposo settimanale”; e che la Corte di Giustizia europea nel 1996 ha cancellato il divieto di lavoro domenicale dalla direttiva sul tempo di lavoro del 1993
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Scheda tecnica sulla disciplina del lavoro domenicale tratta da Pietro Ichino, Il contratto di lavoro, vol. II, Giuffré, 2003, § 338 – In argomento v. anche Nove buoni motivi per non chiudere i negozi di domenica Continua…
«[…] Credo che il mio essere sempre stato un po’ un irregolare, dovunque io abbia militato […], nasca da questo ammonimento di padre Acchiappati: “vai, vedi, frequenta, e poi, dove troverai maggiore sintonia, lì impegnati; però stai attento, perché ti proporranno di trasformare in chiesa il partito. Tu rifiuta sempre questa pretesa”. […]»
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Trascrizione di due miei interventi nel corso della presentazione de La casa nella pineta, svoltasi al Centro Culturale Milanese il 10 dicembre 2018 – È online anche l’intervento svolto da Elio Franzini, Rettore dell’Università degli Studi di Milano, nel corso dello stesso incontro -La trascrizione dell’intero incontro sarà presto disponibile sul sito dello stesso Centro Culturale – Tutti gli altri interventi sul libro svolti in altre occasioni, miei ma soprattutto di altri, recensioni e documenti, sono facilmente reperibili attraverso la pagina al libro stesso dedicata
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Come all’inizio del secolo X l’Imperatore Lamberto, avendo conquistato la città di Milano difesa valorosamente dal Conte Maginfredo, lo abbia fatto decapitare e abbia fatto cavare gli occhi a un suo figlio e un suo genero. E come Ugone, egli pure figlio di Maginfredo, abbia vendicato padre, fratello e cognato ammazzando l’Imperatore
Questo è il primo di una serie di estratti da Pietro Verri, Storia di Milano, a cura di Renato Pasta, Edizione nazionale delle opere di Pietro Verri, vol. IV, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2009, p. 61. Nelle pagine precedenti del libro si spiega come tra la fine del secolo IX e l’inizio del X si assistesse in Italia alla contesa tra il Re Berengario, incoronato nell’888 da Anselmo, Arcivescovo di Milano, Lamberto, figlio di Guido che era stato incoronato Imperatore da Papa Stefano V, nonché Re Arnolfo di Carinzia, eletto in Germania e incoronato Imperatore da un successivo Papa Formoso. In quelle circostanze, Milano aveva riconosciuto come Imperatore Arnolfo (anche in considerazione di quanto accaduto al conte Ambrogio, il quale, avendo invece rifiutato di consegnargli la città di Bergamo, era stato prontamente impiccato); l’Imperatore Lamberto, però, se n’era avuto a male e, approfittando di un temporaneo ritorno di Arnolfo in Germania, aveva cinto Milano d’assedio e l’aveva conquistata.
Questo episodio insieme a innumerevoli altri – tra i quali quello del “giudizio di Dio” cui nel secolo successivo si sottopone il prete Liprando per dare fondamento alla propria accusa di simonia rivolta contro l’Arcivescovo di Milano, oppure il modo in cui amministrastrava la sua giustizia Galeazzo II Visconti nel Trecento, o il modo in cui in pieno Seicento il Senato milanese accertava i malefici delle streghe e le condannava al rogo, che saranno oggetto delle prossime “puntate” di questa piccola antologia – vengono raccontati dal Verri per mettere in evidenza l’enorme progresso politico e civile compiutosi nel secolo dei Lumi.
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I meriti e i limiti dell’esperienza dell'”alternanza scuola-lavoro” – Il difetto grave di un servizio efficace di orientamento scolastico-professionale
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Intervista a cura di Valentina Magri e Francesco Pastore, raccolta nell’ottobre 2018, destinata a essere pubblicata nel saggio Gioventù bloccata, di Valentina Magri, content writer, e Francesco Pastore, Professore di economia presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli – In argomento v. anche Alternanza scuola-lavoro: una protesta sbagliata Continua…
Vergogna e indignazione sono i sentimenti che si provano di fronte all’esplosione della crisi provocata dal Governo italiano nei confronti della Francia
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Nota di Antonio Padoa Schioppa, già preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano – Dello stesso v. anche, ultimamente, su questo sito, Perché l’Europa Continua…