Come il giuslavorista lucchese costruì uno spazio di libertà, e al tempo stesso una scuola di rigore e di chiarezza della scrittura, al servizio della comunità degli studiosi del diritto del lavoro
Comunicazione al convegno promosso, nel decennale della scomparsa di Giuseppe Pera, dalla Fondazione a lui intitolata, 6 ottobre 2017 – In argomento v. anche il mio intervento conclusivo a un’altro convegno dedicato, nel maggio 2016, alla figura del giuslavorista lucchese: Quello che Giuseppe Pera ci ha insegnato; il mio intervento in occasione del conferimento a G.P. della Pantera d’oro della Città di Lucca, nel febbraio 2006: Giuseppe Pera inedito; infine l’introduzione alla raccolta delle sue Noterelle (Giuffrè, 2004): Elogio del tradimento
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Un modo per consentire anche ai lavoratori autonomi “di seconda generazione” di godere della tutela previdenziale essenziale e di un minimo di sicurezza mutualistica della continuità del reddito
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Disegno di legge presentato alla Presidenza del Senato il 5 ottobre 2017 – Il contenuto del disegno di legge è oggetto di una comunicazione, le cui diapositive sono on line – In argomento v. anche: la scheda tecnica in tema di qualificazione del rapporto di lavoro dei platform workers pubblicata su questo sito il 17 ottobre 2016: Sulla questione dei fattorini di Foodora; la mia relazione al congresso dell’AGI-Associazione Giuslavoristi Italiani del 15 settembre 2017 su Le conseguenze dell’evoluzione tecnologica sul diritto del lavoro; il commento di Emanuele Dagnino sul Bollettino Adapt su di una prima versione del disegno di legge, contenente alcune proposte di modifica e integrazione che abbiamo potuto accogliere già prima della presentazione e che sono evidenziate in colore azzurro Continua…
L’esperienza dei servizi per il lavoro di Treviso mostra che, pur nel disorientamento istituzionale e nelle condizioni difficilissime in cui essi sono costretti a operare, la loro efficienza e l’efficacia della loro azione sta visibilmente migliorando
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Lettera di Katya Debortoli pervenuta il 29 settembre 2017 – In argomento v. anche I Centri per l’Impiego che intendono accettare la sfida
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Una lettrice si preoccupa della difficoltà che il/la caregiver può incontrare per reinserirsi nel tessuto produttivo, dopo un periodo di sospensione dell’attività lavorativa per l’assistenza al congiunto disabile – Le rispondo che a questo si può e deve provvedere con un adeguato incentivo economico alle aziende interessate all’assunzione
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Messaggio pervenuto il 25 settembre 2017, in riferimento a un post della settimana precedente dedicato allo stesso tema: E se destinassimo direttamente ai caregivers quello che spendiamo per la 104? Continua…
Per favorire l’attività di queste organizzazioni a sostegno di chi lavora mediante le piattaforme digitali, o comunque in forma autonoma per una pluralità di committenti, occorre istituire un tipo contrattuale a sé stante
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Lettera pervenuta il 18 settembre 2017, a seguito della pubblicazione della mia relazione presentata al convegno dei giuslavoristi a Torino sulle conseguenze dell’innovazione tecnologica sul diritto del lavoro il 15 settembre Continua…
Oggi l’Inps destina una somma ingente ai rimborsi a imprese e amministrazioni per i permessi utilizzati dai dipendenti con parenti disabili: permessi dei quali si osservano abusi molto diffusi – Perché non destinare queste risorse direttamente a chi si occupa di un parente disabile, consentendogli di ridurre l’attività lavorativa retribuita?
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Lettera inviata il 15 settembre 2017 da Vitalba Azzollini (giurista. collaboratrice di un’Autorità di vigilanza, collaboratrice dei siti lavoce.info e noisefromamerika, Phastidio e Istituto Bruno Leoni), in dissenso rispetto alla proposta contenuta nella lettera di un frequentatore del sito pubblicata in precedenza – Segue la mia risposta, nella quale propongo la soluzione del problema sintetizzata nel titolo Continua…
Molti giudici del lavoro sono di volta in volta iper-formalisti, o iper-sostanzialisti, a seconda che sia l’una o l’altra opzione a consentire la reintegrazione del lavoratore – Il principio di immediatezza, in materia disciplinare, non è una regola formale, ma un corollario del principio di correttezza, motivato da esigenze di equità sostanziale: che in questo caso sono state gravemente disattese
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Articolo pubblicato sul quotidiano La Notizia il 21 febbraio 2017 – In argomento v. anche la raccolta di casi giudiziali sconcertanti in materia di licenziamento contenuta nel portale Sentenze anomale in materia di licenziamento Continua…
Se con la nuova disciplina ne è rimasto (visibile) soltanto l’1%, e se deve escludersi che l’altro 99 per cento si sia trasformato in lavoro ordinario, deve ritenersi che esso si sia trasformato o in lavoro nero, o in non lavoro – Ciò dovrebbe indurre il legislatore quanto meno a tornare a consentire alle imprese il ricorso al lavoro intermittente
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Lettera pervenuta il 13 settembre 2017 – Segue la mia risposta al passaggio della lettera in tema di disciplina del lavoro occasionale e del lavoro intermittente – In argomento v. anche il mio intervento del 19 aprile scorso in Senato nella discussione sull’abrogazione della vecchia disciplina dei buoni-lavoro
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Un nuovo portale mette on line le ricerche di personale di piccole imprese lombarde, ponendo in evidenza il paradosso di un Paese con il 34 per cento di disoccupazione giovanile, dove non si trovano panificatori, calzolai, baristi, camerieri, idraulici, elettricisti, antennisti, legatori di libri, e la lista potrebbe continuare a lungo
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Non è certo la prima volta che su questo sito si parla di situazioni di skill shortage, cioè di posti di lavoro che sarebbero immediatamente disponibili, ma che restano a lungo scoperti per mancanza di persone dotate delle competenze necessarie (li si contano in Italia in centinaia di migliaia: v. in proposito, tra gli altri, I giacimenti occupazionali che non sappiamo sfruttare; ivi i link a interventi e documenti in argomento pubblicati in precedenza). Oggi – 17 settembre 2017 – andiamo un po’ più sul concreto, presentando una iniziativa molto interessante di Confartigianato Lombardia che consente di vedere on line uno per uno i profili professionali che molte imprese artigiane lombarde cercano, per lo più senza trovarli. Questo è, peraltro, soltanto un aspetto del problema in questo settore: l’altro è costituito dalle 20.000 imprese artigiane italiane che ogni anno chiudono per limiti di età dei rispettivi titolari, senza trovare giovani interessati cui trasmettere il know-how professionale specifico e l’avviamento commerciale. Continua…