N. 149 – 25 aprile 2011

MORALE E POLITICA: IL VENERDI’ SANTO DI DIETRICH BONHOEFFER
La lezione del grande teologo tedesco sull’etica del successo, nel 66mo anniversario della sua morte per ordine di Hitler, confrontata con l’esperienza di oggi: v. le slides della conferenza-dibattito che ho tenuto in una parrocchia milanese nei giorni scorsi.

25 APRILE: QUANDO L’ALTARE VA A FUOCO
Come modestissimo contributo alla celebrazione della Festa della Liberazione, ripropongo (da una mia relazione a un convegno del giugno scorso) il ricordo di Pietro Del Giudice, domenicano, capo dei partigiani sulle Apuane durante la Resistenza, nominato dal CLN Prefetto di Massa.

CHE COSA CHIUDE L’ITALIA AGLI INVESTIMENTI STRANIERI
Leggi l’intervento che ho svolto al Senato mercoledì, nella discussione della norma con cui il ministro Tremonti intende sbarrare la strada alla francese Lactalis, per difendere l'”italianità” di Parmalat. In argomento leggi anche il recente intervento alla Bocconi del Presidente di Assonime Stefano Micossi, che tra l’altro indica il d.d.l. n. 1873/2009 come misura utile per aprire il nostro sistema, che dovrebbe e potrebbe essere adottata in tempi brevi. 

LA SENTENZA THYSSEN PUO’ SPAVENTARE GLI INVESTITORI STRANIERI?
Ciò che tiene lontani gli operatori stranieri dal nostro Paese non è l’applicazione severa della legge, ma la disapplicazione diffusa della legge: v. la mia mia intervista a Toplegal della settimana scorsa.

LA SICUREZZA NON E’ DATA DALL’INGESSATURA DEL POSTO DI LAVORO
Un economista italiano che insegna negli USA spiega l’errore di prospettiva che ci induce a restare abbarbicati alla nostra vecchia disciplina dei licenziamenti: leggi l’articolo di Alberto Bisin pubblicato sul Fatto Quotidiano.

      

COME SI CELEBRA IL PRIMO MAGGIO
Festa o coprifuoco? La scelta del sindaco di Firenze Renzi di consentire l’apertura di alcuni esercizi commerciali nel giorno della Festa del Lavoro suscita polemiche: leggi in proposito le interviste a Sergio Cofferati e a me sul Corriere della Sera di sabato. In margine alla polemica osservo che, comunque, la proclamazione dello sciopero da parte della Cgil è un errore tecnico: i lavoratori hanno in ogni caso diritto ad astenersi dal lavoro conservando la retribuzione, mentre aderendo allo sciopero la perderebbero.

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