N. 46 – 23 febbraio 2009

AUGURI E DUE CONSIGLI AL NUOVO SEGRETARIO DARIO FRANCESCHINI. IL DILEMMA DEL PD
I due mali più gravi che affliggono la nostra economia; e come ridare al nostro Paese fiducia nella possibilità di guarirne: alcuni appunti nel mio editoriale, pubblicato oggi sul Corriere della Sera

CONSEGNATE A MAURIZIO SACCONI ED ENRICO LETTA LE LETTERE APERTE DI UN GRUPPO DI 67 AZIENDE E DI UN FOLTO GRUPPO DI GIOVANI A SOSTEGNO DEL PROGETTO PER LA FLEXSECURITY
E’ stata consegnata venerdì scorso ai due esponenti di maggioranza e opposizione la lettera aperta promossa dal GIDP, con la quale 67 aziende, per un totale di quasi 50.000 dipendenti, sollecitano un impegno bi-partisan a sostegno del disegno di legge per la transizione a un nuovo regime di flexsecurity. A seguire c’è anche il messaggio di sostegno  all’iniziativa della Ferrari di Maranello.
Contemporaneamente è stata consegnata agli stessi destinatari la  lettera aperta di un gruppo di quasi duecento giovani che chiedono l’attuazione dello stesso progetto.
La raccolta delle adesioni resta aperta: ai link delle due lettere si trovano le istruzioni per chi voglia sottoscrivere una o l’altra.

MARTEDI’ TORNA AL SENATO IL “DDL BRUNETTA” SUL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Alla Camera il PD ha espresso un voto complessivo contrario. A determinare questa scelta hanno contribuito in modo decisivo le preoccupazioni espresse dai sindacati della funzione pubblica. Al Senato il nostro voto finale dipenderà dall’accoglimento o no di una serie di ordini del giorno mirati a vincolare il Governo, in sede di esercizio della delega legislativa, sui punti critici della nuova disciplina che hanno dato luogo a quelle preoccupazioni.
In attesa del confronto di domani a Palazzo Madama, propongo una vignetta (ogni tanto riderci sopra fa bene) sul tema:
                         PROBLEMI GRAVI DI AMMINISTRAZIONE


LE RAGIONI DELLA RIFORMA DEL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Un siciliano che ha studiato in Germania spiega a che cosa servono e come funzionano in quel Paese le “clausole di uscita” dal contratto collettivo nazionale, ora previste anche dall’intesa firmata il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl e Confindustria.

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