N. 205 – 18 giugno 2012

VERO E FALSO SULLA QUESTIONE DEGLI “ESODATI” (E COME RISOLVERLA)
Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi: Esodati: di chi è la colpa dello scoppio della bolla. In proposito v. anche una nota di approfondimento ricca di dati attendibili, preparata in vista della discussione in Senato di martedì, utile per distinguere i problemi veri da quelli fasulli; e per risolverli senza contraddire lo scopo fondamentale della riforma. E la mia Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere di oggi, che sintetizza il contenuto della nota di approfondimento.

LA LEZIONE DI GRECO
Sembra che ad Atene ci sia di nuovo una maggioranza pro-euro. In ogni caso, la vicenda ellenica conferma la mia tesi sul nuovo discrimine politico fondamentale nella grande crisi che il Vecchio Continente sta attraversando: leggi il mio secondo editoriale di oggi.

      

CHE COSA CI IMPEDISCE DI LAVORARE?
Il lavoro che c’è ma non si vede e gli enormi giacimenti occupazionali che avremmo a disposizione, ma non sappiamo sfruttare: scarica le slides della conferenza che ho svolto al Festival Passepartout di Asti lunedì scorso.

TRASPARENZA TOTALE SULLE VALUTAZIONI DELLA RICERCA UNIVERSITARIA
Prima e dopo l’intervento di mio fratello Andrea e mio pubblicato dal Corriere della Sera giovedì, si è sviluppato un intenso dibattito sulla nostra proposta di… applicare la legge, che su questa materia una volta tanto è chiarissima: leggi alcuni interventi contrari, con le nostre risposte.

      

UNA CODA INTERESSANTE DEL CONGRESSO DEI GIUSLAVORISTI SULLA RIFORMA
Al mio intervento svolto al congresso di Pisa replica Oronzo Mazzotta, con una lettera aperta, cui fa seguito la mia risposta: Il primo dovere del giurista è interpretare lealmente la volontà del legislatore, garantendone la coerenza con il resto del sistema. È on line anche una lettera sullo stesso tema di Maria Teresa Carinci, anche questa con una mia breve risposta. Sempre in margine allo stesso congresso, v. anche la condivisibilissima lettera aperta di Maria Vittoria Ballestrero sulla possibile funzione positiva e la (più frequente) funzione negativa delle “scuole” in seno alla comunità accademica.

CALCOLI MIOPI E GIOCHI PERICOLOSI
Stiamo attenti a non giocare col fuoco: leggi il fondo di Michele Salvati sul Corriere della Sera dell’11 giugno, che mi sembra dica – molto meglio – la stessa cosa che mi ero proposto di sostenere nell’editoriale telegrafico per la Nwsl n. 204.

jj

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