N. 313 – 29 settembre 2014

QUEGLI IMMOBILISSIMI LAVORATORI “IN MOBILITA'”
Gli effetti di una assurda politica che incoraggia i lavoratori a restare aggrappati ai loro posti di lavoro anche quando non ci sono più: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.

È “GIUSTO” O NO LICENZIARE IL CENTRALINISTA MONOGLOTTA?
Perché è bene che il giudice non si occupi del motivo economico od organizzativo del licenziamento e che la sicurezza economica e professionale del lavoratore in questo caso sia protetta in un altro modo: leggi la nota (non troppo) tecnica scritta espressamente per gli iscritti a questa Nwsl.

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity

LA VICENDA DEL JOBS ACT IN SENATO
Avviato giovedì in Aula l’esame del disegno di legge trasmesso dalla Commissione Lavoro. Sono on line sul sito la relazione di Maurizio Sacconi e il mio intervento sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità (respinte a larga maggioranza).

ALCUNI DEI MIEI PRIMI COMMENTI
Sono on line le mie interviste dell’ultima settimana:
– a Conquiste del Lavoro, quotidiano della Cisl, di martedì: Perché credo che il Jobs Act finirà col non dispiacere alla Cisl;
a l’Ordine, inserto settimanale del quotidiano di Como la Provincia di domenica, Lo scontro sul Jobs Act fuori e dentro il Pd;
– a Linkiesta di lunedì scorso: Il contratto di ricollocazione: che cos’è e come funziona.

IL JOBS ACT ANNUNCIATO E SPIEGATO CON TRE ANNI DI ANTICIPO
Nelle migliori librerie è disponibile in edizione tascabile il mio libro Inchiesta sul lavoro (nella collana Oscar Mondadori, 2011), nel quale, sotto forma di discussione con un militante del “vecchio PD”, argomento tutti gli elementi essenziali della riforma di cui oggi si sta discutendo in Senato.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a.

ESODATI, PUNTO E A CAPO: ORA È IL MOMENTO DELLE POLITICHE PER L’ACTIVE AGEING
Approvato in Senato, con due integrazioni molto importanti e positive, l’ordine del giorno dei Gruppi di maggioranza che impegna il Governo a non utilizzare più lo strumento pensionistico per risolvere problemi occupazionali nella fascia >50 e ad attivare invece un insieme di misure per la promozione dell’invecchiamento attivo, sulle quali l’Italia in confronto al Centro e al Nord-Europa è all’anno zero. In proposito v. anche il mio commento a caldo riportato da una agenzia di stampa di martedì.

RIDURRE LA PARTE NON GUADAGNATA DELLE PENSIONI PIÙ RICCHE
Fin qui abbiamo corretto gli eccessi di generosità del nostro sistema pensionistico verso i pensionati futuri, ma è tempo di correggere anche gli eccessi più gravi del passato: leggi l’articolo di Alessandro De Nicola su la Repubblica di venerdì.
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