N. 540 – 22 marzo 2021

LA FUNZIONE POLITICA DEI LIB-DEM E COME SVOLGERLA
Guidare sia la destra sia la sinistra a superare la contrapposizione liberismo/socialismo, attraverso la combinazione di quattro principi: contendibilità di ogni funzione, pari opportunità di accesso, valutazione rigorosa, trasparenza totale: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi, all’esito degli incontri di LibertàEguale (nella foto il presidente Enrico Morando) e di Unire i riformisti (sotto la foto di Marco Bentivogli), di sabato e domenica.

Irene Tinagli

IL RITORNO DEL PD ALLA VOCAZIONE MAGGIORITARIA
Nella scelta di Irene Tinagli come vicesegretaria vicaria si esprime un programma politico, ambizioso e per nulla facile, di ricostruzione di un vero partito di centrosinistra capace di rappresentare compiutamente i lib-dem; e anche il modo in cui Enrico Letta intende attuarlo: assumendo come idea-forza la “riforma europea” dell’Italia e la costruzione della nuova sovranità dell’UE. Leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi.

SUL LAVORO IL PD NON DEVE PERDERE LA BUSSOLA
In troppi pensano che all’origine della crisi del Pd ci siano referendum costituzionale e Jobs Act e che il rimedio sia l’abiura su entrambi i fronti; ma così la crisi si trasformerebbe in un precipizio: leggi il mio trzoo editoriale telegrafico di oggi.

Enrico Letta

LETTA: UNA LEZIONE ETICA E UNA MISSIONE POLITICA
Il commento a caldo di Giorgio Tonini al discorso e all’elezione del nuovo Segretario del Pd: “Quando ha perso non se ne è andato, ma ha attraversato il deserto della solitudine e della riflessione; ora avverte che il Pd intende usare le porte delle sue sedi per far entrare energie nuove e non per favorire abbandoni“.

IL MINISTRO BRUNETTA FRA I DRAGHI E I MASTODONTI
L’accordo fra Governo e Sindacati sul nuovo assetto del settore pubblico è una buona notizia solo significa che i contratti collettivi destinati a realizzarlo collegheranno strettamente gli aumenti retributivi al conseguimento da parte delle amministrazioni di obiettivi precisi e collegati a scadenze determinate. Leggi il mio articolo pubblicato oggi su Il Foglio.

Marco Bentivogli

COME SI PROTEGGE SUL SERIO IL LAVORO
Differenziare il blocco dei licenziamenti
a seconda che la ripresa del lavoro sia possibile o no; istituire il collegamento organico fra Anpal e Inps in modo da attivare gli incentivi giusti per il buon funzionamento dell’assegno di ricollocazione; realizzare un coordinamento nazionale dei Centri per l’Impiego. Sono online:
l’articolo di Marco Bentivogli, Lucia Valente e mio pubblicato martedì su Repubblica;
il mio intervento comparso lo stesso giorno su il Riformista.

DAVVERO “ABBIAMO TOLTO AI PADRI SENZA DAR NIENTE AI FIGLI”?
Il collega lucano Canio Lagala scrive: “La sinistra, anche quella incartapecorita non c’è più. Dove è finito il suo popolo?” e torna a proporre l’idea che il Jobs Act abbia smantellato tutele dando poco o nulla in cambio. Gli rispondo portando alcuni dati che sembrano smentire questo che mi pare un luogo comune infondato. Una questione su cui a sinistra occorre fare chiarezza.

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE TUTELE PER I RIDER
In una lettera del presidente dell’Associazione Nazionale Autonoma Rider il commento positivo circa la possibilità di una convivenza e competizione tra i due modelli di organizzazione del lavoro dei ciclofattorini: quello autonomo e quello subordinato. In argomento v. anche il mio articolo pubblicato sul sito Pensiamo all’Italia, Il ruolo insostituibile della contrattazione collettiva per risolvere la questione dei rider.

Stefano Stefanel

ANCHE LA SCUOLA È UN’AMMINISTRAZIONE DA RIFORMARE
I cardini di una trasformazione efficace e incisiva: semplificazione delle regole, dematerializzazione, valutazione dei dirigenti in  relazione a obiettivi specifici e misurabili, valutazione dei dipendenti da parte dei dirigenti. Leggi l’articolo di Stefano Stefanel, dirigente scolastico di Udine, pubblicato sul sito ed.scuola.eu.

DICIANNOVE ANNI DALL’ASSASSINIO DI MARCO BIAGI
Fu ucciso, come Massimo D’Antona, perché c’era chi considerava la pretesa di allineare l’Italia a uno standard di civiltà del lavoro europeo fosse un delitto gravissimo. Pure oggi c’è chi lo pensa, anche se per fortuna oggi non c’è più chi lo considera punibile con la morte. È online il mio intervento pubblicato dall’Agenzia ADN-Kronos il 19 marzo.

 

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