IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO E’ ESSENZIALMENTE QUELLO DEL DIFFICILE PASSAGGIO DA UN EQUILIBRIO CULTURALE DETERIORE A UN EQUILIBRIO PIU’ AVANZATO. QUATTRO POSSIBILI “MICROINTERVENTI” POSSONO QUANTO MENO SEGNARE LA DIREZIONE IN CUI OCCORRE INCOMINCIARE A MUOVERSI PER USCIRE DAL CIRCOLO VIZIOSO DELL’ARRETRATEZZA CIVILE, CHE PORTA CON SE’ L’ARRETRATEZZA ECONOMICA
Articolo di Alberto Alesina e Andrea Ichino pubblicato sul sito del Sole – 24 Ore del 22 dicembre 2009
Numerosi studi di sociologi ed economisti mostrano che una delle principali cause dell’arretratezza del Mezzogiorno ha radici antiche dalle quali dipende una carenza di “capitale sociale” e di “senso civico”. Al sud manca una sufficiente fiducia reciproca e una capacità di collaborare che vada oltre le mura familiari e che, quindi, faciliti contratti e interazioni economiche tra estranei. La produzione e lo scambio di beni diventano difficili, se non ci si può fidare delle persone con cui si interagisce.
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I GIUDICI, I TERRORISTI E LA NUOVA GENERAZIONE RASSEGNATA
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UN ESEMPIO TRATTO DALLA VITA VISSUTA DI COME IL NOSTRO PAESE PENALIZZA I GIOVANI. E ALCUNE PROPOSTE SUL COME USCIRNE
Lettera pervenuta il 5 gennaio 2010
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L’UNIONE EUROPEA INDICA I PRINCIPI DI SEMPLICITA’, CHIAREZZA, CONCISIONE, COMPRENSIBILITA’ E PROPORZIONALITA’ DEL VOLUME NORMATIVO ALLA MATERIA, CUI DEVONO ATTENERSI I LEGISLATORI NAZIONALI
Il “decalogo” è stato emanato dallo High Level Group of Independent Stakeholders on Administrative Burdens riunito a Stoccolma il 12 novembre 2009. In precedenza, il 18 settembre, il Presidente Barroso aveva annunciato, nel corso di una conferenza-stampa cui partecipava anche il Vice-Presidente Verheugen, che era sua intenzione fare d’ora in avanti della “smart regulation” un leitmotif dell’azione dell’Unione Europea.
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VORREI VEDER NASCERE UN MOVIMENTO POLITICO DI GIOVANI CONTRO IL REGIME DI APARTHEID NEL MERCATO DEL LAVORO CHE LI ESCLUDE, CONTRO I TABU’ CHE I TERRORISTI DIFENDONO CON LA VIOLENZA (E DAI QUALI ANCHE IL GOVERNO DI CENTRODESTRA SI LASCIA PARALIZZARE)
Intervista a cura di Serenella Mattera, pubblicata su il Riformista del 2 gennaio 2010
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A POCO PIU DI UN MESE DI DISTANZA DALL’EMANAZIONE DEL DECALOGUE FOR SMART REGULATION COMUNITARIO, LA LEGGE DI BILANCIO APPROVATA DEFINITIVAMENTE DAL SENATO SI PRESENTA COME UN MODELLO DI CAOS LEGISLATIVO E DI PESSIMA TECNICA NORMATIVA
Quelli che seguono sono rispettivamente il mio intervento tratto dal resoconto stenografico della discussione della legge Finanziaria e del Bilancio 2010 al Senato nella sessione pomeridiana del 22 dicembre 2009 e quello tratto dal resoconto sommario della discussione sullo stesso tema nella Commissione Lavoro in sede consultiva, del giorno precedente
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L’IMMIGRAZIONE E’ UN FENOMENO STRUTTURALE IN QUALCHE MISURA NON EVITABILE, DEL QUALE PERALTRO L’ECONOMIA DEL PAESE HA UNA NECESSITA’ PERMANENTE E CRESCENTE. ESSO PUO’ E DEVE ESSERE LIMITATO E DISCIPLINATO IN MODO PRAGMATICO ED EFFICIENTE
Saggio di Massimo Livi Bacci, professore ordinario di demografia nell’Università di Firenze
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GLI OCCHI DELL’OPINIONE PUBBLICA SULL’AUTHORITY PER LA TRASPARENZA E LA VALUTAZIONE NELLE P.A.
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SI INSEDIA LA COMMISSIONE CENTRALE CHE DOVRA’ GARANTIRE LA TRASPARENZA TOTALE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E L’INDIPENDENZA DEI RISPETTIVI ORGANI DI VALUTAZIONE. E’ DI CRUCIALE IMPORTANZA CHE QUESTA NUOVA AUTORITY APPLICHI FIN DALL’INIZIO A SE STESSA GLI STESSI PRINCIPI. E CHE L’OPINIONE PUBBLICA DRIZZI FIN DALL’INIZIO LE ANTENNE SULLE SUE SCELTE
Editoriale pubblicato sul Corriere della Sera il 21 dicembre 2009
Caro Direttore, domani si insedia la Commissione centrale indipendente per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, istituita dalla “legge Brunetta”. L’indipendenza effettiva dal Governo dei cinque membri – Luciano Hinna, Antonio Martone, Pietro Micheli, Filippo Patroni Griffi e Luisa Torchia – è garantita, oltre che dalla loro qualità personale, dall’avvenuta approvazione bi-partisan delle loro designazioni da parte delle Commissioni parlamentari competenti, con oltre i due terzi dei voti, come previsto dalla stessa legge. E anche dalla durata in carica per sei anni: un periodo che va oltre quello di una legislatura.
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L’ECONOMISTA “PADRE” DEL PARTITO DEMOCRATICO HA APERTO L’ASSEMBLEA COSTITUTIVA DELLA NUOVA CORRENTE ESPONENDONE PROBLEMATICAMENTE LE RAGIONI D’ESSERE, MA NON PRENDENDO POSIZIONE A FAVORE DI QUESTA SCELTA POLITICA
Relazione di Michele Salvati al convegno di Cortona del 18 dicembre 2009 di “Area Democratica”. Per chiarezza nei confronti di lettori ed elettori, preciso in proposito che non intendo aderire né a questa né ad altre “correnti” del Partito Democratico, perché non condivido la scelta di costituirle. Per quel che riguarda in particolare quella che fa capo a Dario Franceschini, ne condivido la concezione del Partito e l’obiettivo di riforma istituzionale, ma ho esposto a suo tempo i punti non secondari di mio dissenso. Continua…