COME RIDARE ORGOGLIO E PRESTIGIO AL LAVORO PUBBLICO

L’incontro-dibattito con Pietro Ichino su “L’iniziativa del Pd per ridare efficienza, orgoglio, e prestigio alla funzione pubblica, a confronto con l’iniziativa del ministro Brunetta” (Milano, Libreria Equilibri, 7 luglio 2008) è scaricabile dal sito di Radio radicale.

DECRETO BRUNETTA: L’ASSENTEISMO ABUSIVO NON SI COMBATTE COSI’

ALCUNE NORME DAVVERO ASSURDE NEL “DECRETO BRUNETTA” (D.L. n. 112/2008)

La protesta di un medico pubblico contro alcuni contenuti davvero paradossali, molto mal congegnati, delle nuove misure contro l’eccesso delle astensioni dal lavoro per malattia nel settore pubblico. Segue la mia risposta.

8 luglio 2008
Gentile Prof. Ichino,
     desidero il Suo parere di giuslavorista sul D.L. n. 112 del 25/06/08, più noto come “decreto Brunetta”, in particolar modo per ciò che attiene all’art. 71, “ Assenza per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni“.
     Non intendo fare alcuna valutazione politica sugli intenti del ministro su nominato, anche perché è chiarissimo il suo intento di : a) distruggere il servizio pubblico, b) di annullare per decreto molte
garanzie dei pubblici dipendenti, materia che dovrebbe essere  oggetto precipuo di contrattazione con le organizzazioni sindacali.

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L’INIZIATIVA DEL PD PER RIDARE EFFICIENZA, ORGOGLIO E PRESTIGIO AL LAVORO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

IL D.D.L. ICHINO, TREU E ALTRI A CONFRONTO CON IL PROGETTO DEL MINISTRO BRUNETTA

Relazione introduttiva di Pietro Ichino all’incontro-dibattito organizzato a Milano dal Circolo PD 2015 presso la Libreria Equilibri il 7 luglio 2008

   Vedi la presentazione in formato Power Point

 

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N. 18 – 7 luglio 2008

QUANTO GUADAGNA DAVVERO UN SENATORE
Nella sezione “Rendiconti” riporto analiticamente i dati su indennità parlamentare, diarie, ritenute, contributi per il finanziamento al PD e spese romane. Segue la tabella delle mie ultime dichiarazioni Irpef, aggiornata con la dichiarazione dei redditi 2007. Il confronto induce a pensare che i privilegi della “casta”, se e quando ci sono, non stiano nel trattamento economico dei politici che si dedicano al lavoro parlamentare a tempo pieno.

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IL DIBATTITO SULLE PRIME LINEE DI POLITICA DEL LAVORO ANNUNCIATE DAL GOVERNO

RESOCONTO STENOGRAFICO DELL’INTERVENTO DI PIETRO ICHINO SULLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL MINISTRO DEL LAVORO E DEL WELFARE MAURIZIO SACCONI – 25 GIUGNO 2008

Signor Ministro, farò alcune osservazioni innanzitutto su due punti rispetto ai quali ritengo di potere esprimere un sostanziale consenso con quanto da lei esposto, salvo qualche dubbio di coerenza tra quanto da lei affermato in linea di principio e quanto preannunciato in concreto: su quest’ultimo piano, dunque, due punti di dissenso.

Un primo punto di consenso riguarda quello da lei definito metodo sperimentale, che può costituire una scelta metodologica di grande importanza e potrebbe assumere il valore di una svolta istituzionale, connotando questa legislatura, sul piano della politica del lavoro, come decisamente innovativa rispetto a stagioni nelle quali ha prevalso uno scontro determinato più da opzioni di principio che da una valutazione degli effetti reali di ciò di cui si discuteva. Su questo punto, dunque, vi è pieno consenso, interesse e desiderio di veder concretare questa opzione in misure concrete.

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PREVENIRE LA MORTE IMPROVVISA IN CULLA

UNA BUONA LEGGE DIMENTICATA O MALE APPLICATA; E UN CENTRO DI ECCELLENZA SVALUTATO: IL “LINO ROSSI” DELL’UNIVERSITA’ DI MILANO

Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta del Governo all’interrogazione a risposta orale presentata alla Presidenza del Senato il 4 luglio 2008

INTERROGAZIONE n° 3-00119
al Ministro del Lavoro, della Salute e del Welfare

presentata il 4 luglio 2008 dai senatori Pietro Ichino, Emanuela Baio Dossi e Mario Marino

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DIMISSIONI IN BIANCO: UNA SOLUZIONE SEMPLICE E PIU’ EFFICACE

 Scarica documento ufficiale in formato pdf

SENATO DELLA REPUBBLICA
———– XVI LEGISLATURA ———–   

DISEGNO DI LEGGE n° 884/2008
d’iniziativa dei senatori Ichino, Treu, Roilo, Biondelli, Blandina, Ghedini, Nerozzi, Passoni
Presentato alla Presidenza del Senato il 9 luglio 2008

   Norme in materia di recesso del prestatore dal rapporto di lavoro

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N. 17 – 30 giugno 2008

PERCHE’ I POLITICI LITIGANO CON I GIORNALISTI
In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 26 giugno propongo una riflessione sui rapporti non facili tra il palazzo e i media.

DIMISSIONI IN BIANCO DEL LAVORATORE: SEMPLIFICARE SI’, MA SENZA GIUSTIFICARE LE FRODI
La legge n. 188/2007, mirata a contrastare questa prassi da tutti considerata scorretta (per questo nell’autunno scorso la legge è stata votata alla Camera all’unanimità), ha però il grave difetto di rendere molto complicato l’atto delle dimissioni del lavoratore.  

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DIMISSIONI IN BIANCO: SEMPLIFICARE SI’, MA ANCHE IMPEDIRE LE FRODI

LETTERA APERTA DI CESARE DAMIANO E PIETRO ICHINO AL MINISTRO DEL LAVORO

La lettera è stata pubblicata dal Sole 24 Ore il 28 giugno 2008. Segue un intervento sul tema del Vice-presidente della Commissione Lavoro della Camera Giuliano Cazzola, pubblicato dallo stesso quotidiano il giorno successivo, con una breve replica di P.I.

Il Governo ha preannunciato l’abrogazione della legge n. 188/2007, emanata nella passata legislatura – con il voto favorevole di AN al Senato e voto unanime alla Camera ‑  per stroncare la prassi assai diffusa delle “dimissioni in bianco”: quella lettera che al lavoratore (più sovente alla lavoratrice) si chiedeva di firmare all’inizio del rapporto per consentire di fatto il licenziamento in qualsiasi momento senza bisogno di giustificazione. A quella legge si imputa il difetto di imporre a tutti gli imprenditori un rilevante “costo di transazione” aggiuntivo, al fine di impedire il comportamento illegittimo di pochi. Ora, però, il rischio è che l’abrogazione secca porti di fatto con sé un messaggio inaccettabile: quello secondo cui far firmare le dimissioni in bianco è legittimo, si può tornare a farlo liberamente.

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PERCHE’ I POLITICI LITIGANO CON I GIORNALISTI

UNA RIFLESSIONE SUI RAPPORTI NON FACILI TRA IL PALAZZO E I MEDIA

 

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 26 giugno 2008

 

            Non c’è da stupirsi se i politici litigano tanto spesso con i giornalisti. I primi hanno fame e sete di “visibilità” sui giornali, ma la vorrebbero su misura per la comunicazione dei loro discorsi complessi, pieni di sottili distinguo che interessano molto agli addetti ai lavori, poco al grande pubblico. I giornalisti, invece, sono interessati a pubblicare dichiarazioni o interviste che “fanno notizia”: quindi senza troppe sfumature, possibilmente sorprendenti nella loro nettezza e novità.

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