L’ATTRITO FRA DUE SECOLI

Non siamo ancora alla “guerra mondiale a pezzi”; ma il moltiplicarsi degli scontri sui confini tra Est e Ovest pone a U.S.A. e U.E. il problema del difficile equilibrio tra la necessità di arginare ogni pulsione aggressiva dei regimi autocratici e la necessità di evitare che gli episodi di scontro faccian9 deflagrare un conflitto globale

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Editoriale pubblicato sulla Gazzetta di Parma il 29 gennaio 2024 – In argomento v. anche  il mio editoriale del 15 maggio 2022,
La “Grande Madre Russia” e l’Ovest demoniaco: ivi il link a un editoriale precedente sullo stesso tema
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CHE COSA SIGNIFICA OGGI LA PAROLA “RIFORMISMO”

Vent’anni fa Sergio Cofferati la qualificò come una “parola malata”, per eccesso di diffusione – Vediamo come possa assumere un significato preciso in riferimento a tre possibili aree tematiche: il lavoro, il sistema scolastico e della formazione, la riforma istituzionale

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Slides utilizzate per la presentazione di una lezione promossa dal PD milanese presso la Società Umanitaria, 11 gennaio 2024 – In argomento v. anche, sul tema Lavoro, Mercato del lavoro: il rovesciamento di un paradigma; sul tema Scuola e Formazione, Anche la scuola è una amministrazione pubblica da riformare; sul tema Riforma delle istituzioni, il discorso conclusivo di Enrico Morando all’Assemblea di LibertàEguale del 3 dicembre 2017, su Europa e semipresidenzialismo   Continua…

È PIÙ IMPORTANTE IL PIL O IL BES?

Perché la crescita economica è indispensabile, se si vuole anche correggere le disuguaglianze e proteggere l’equilibrio ecologico del pianeta

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Editoriale telegrafico pubblicato sulla
Gazzetta di Parma e sui quotidiani l’Adige e Alto Adige il 4 giugno 2023 – In argomento v. anche la lezione di Enrico Morando sulla nozione di Sviluppo, svolta nell’ambito del seminario Lessico della Politica promosso da LibertàEguale e Fondazione PER; inoltre l’articolo di Irene Tinagli di dieci anni or sono, Decrescita, un’illusione romantica
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ENRICO MORANDO: LO “SVILUPPO EQUO” E LA GLOBALIZZAZIONE

Per uscire dalla crisi in cui sono caduti, i riformisti di centrosinistra non devono perseguire la deglobalizzazione, ma por mano a costruire istituzioni globali in grado di “imbrigliare“ la distruzione creatrice prodotta dalla globalizzazione, in modo da ridurre drasticamente le sofferenze sociali e i rischi che essa porta con sé

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Lezione tenuta da Enrico Morando, presidente di
LibertàEguale, al termine dell’incontro sul Lessico della politica svoltosi nei giorni 27 e 28 maggio 2023 Continua…

PER UNA DISCUSSIONE PRAGMATICA SULLE DISUGUAGLIANZE

Se si guarda senza pregiudizi ai dati su come avviene la creazione del valore e la sua distribuzione, ci si convince che le disuguaglianze nascono dai profitti d’impresa più che dalle rendite; e una drastica riduzione dei profitti netti non gioverebbe né alla giustizia sociale né al benessere generale della collettività

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Segnalazione telegrafica del libro di Eugenio Somaini,
L’uno percento più ricco. Perché le disuguaglianze possono essere benefiche, IBLlibri, 2022, pp. 122, € 16 – In argomento v. anche Disuguaglianza e povertà in Italia secondo l’Oxfam Report  Continua…

IL LATO INQUIETANTE DEL “PACIFISMO” DI UNA PARTE DEGLI ITALIANI

La sconcertante indifferenza morale nei confronti di un dittatore sanguinario che negli ultimi anni ha aggredito diversi Paesi, ha raso al suolo intere città ucraine, ne ha deportato migliaia di bambini assegnandoli a famiglie russe, è uso quanto meno recludere chiunque dissenta e disprezza tutti i principi fondamentali del nostro vivere civile

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Fondo di Ernesto Galli Della Loggia pubblicato dal Corriere della Sera il 1° marzo 2023 – In argomento v. anche
Le due paci possibili  Continua…

LE DUE PACI POSSIBILI

Il puro e semplice armistizio come primo passo rischia di consentire all’invasore di consolidare le sue posizioni: di premiarlo, dunque, allontanando e non avvicinando una pace duratura

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Fondo pubblicato il 24 febbraio 2023 sulla
Gazzetta di Parma e i quotidiani l’Adige e l’Alto Adige – In argomento v. anche  Per capire meglio come si costruisce la pace
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IL PD HA BISOGNO DI UNA POLITICA DEL LAVORO

Dal 2018 il Partito Democratico è afono su temi cruciali come quello della difficoltà crescente delle imprese per trovare il personale, dell’arretratezza delle politiche attive del lavoro, dell’adeguamento dei salari alle differenze del costo della vita effettivo – Ma le divergenze irrisolte in seno al partito riguardano anche altre materie

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Intervista a cura di Alessandra Ricciardi, pubblicata su Italia Oggi il 23 febbraio 2023 – In argomento v. anche L’ambivalenza del Pd sul JKobs Act: ivi il link che consente di risalire ai post precedenti sullo stesso tema
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L’AMBIVALENZA DEL PD SUL JOBS ACT

Mentre sul terreno della politica internazionale la convergenza tra le diverse anime del Pd è solida e senza zone d’ombra, sulla politica del lavoro la convergenza è solo apparente, con una difficoltà grave di discussione aperta sulla riforma dei licenziamenti 2012-2015

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Editoriale pubblicato il 12 febbraio 2023 sulla
Gazzetta di Parma – In argomento v. anche Un partito e due anime che non si parlano  Continua…

ALLA RICERCA DEL CENTROSINISTRA

In una democrazia competitiva, dove è il Governo la posta in gioco alle elezioni, la presenza di un soggetto politico a vocazione maggioritaria non è un’opzione tra le altre (come in troppi pensano oggi in seno al PD): è una precondizione sia per vincere le elezioni, sia per affrontare la prova del governo

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Sintesi dell’intervento pronunciato a Orvieto, Assemblea nazionale di Libertà Eguale, 15 gennaio 2023 – Della stessa Assemblea v. anche la relazione introduttiva di Giorgio Tonini

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