N. 185 – 30 gennaio 2012

SOSTIENE MARIO MONTI
Gli obiettivi di riforma del lavoro enunciati dal premier sono difficilmente controvertibili. Massima apertura sul come raggiungerli, ma il Governo andrà comunque fino in fondo, perché questo è il suo mandato e perché su ciascuno di questi obiettivi ha un largo sostegno dell’opinione pubblica: leggi in proposito il mio editoriale, Sostiene Mario Monti, che trova immediata conferma negli articoli di fondo di ieri di Eugenio Scalfari su la Repubblica (Una lettera per Susanna Camusso) e di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera (Sul lavoro Monti si gioca il posto).

POMIGLIANO: BERSAGLIO SBAGLIATO DELLA SINISTRA
Chi demonizza un insediamento industriale come questo si assume una responsabilità grave verso il Paese e verso i giovani senza lavoro: propongo alcune riflessioni a margine di una visita allo stabilimento e di un episodio di contestazione di cui sono stato spettatore e destinatario all’Università di Napoli nello stesso giorno (“contro Marchionne, contro il precariato”) nella Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera di martedì; segue, nello stesso post, una replica dei rappresentanti Fiom di Pomigliano e una mia contro-replica, pubblicata venerdì.

      

ANCHE IL CENTRODESTRA SI INTERESSA ALLA FLEXSECURITY
Leggi la mia intervista pubblicata dal Giornale mercoledì scorso su come si può adattare all’Italia un modello maturato nei Paesi scandinavi.

PERCHÉ CONTRO IL DUALISMO NON BASTA AUMENTARE I CONTRIBUTI SUL LAVORO PRECARIO
Nel dibattito di questi giorni sulla riforma del lavoro a cui sta lavorando il Governo sono tornate a manifestarsi in seno al Pd posizioni che parevano essere state superate; per questo ripropongo qui un estratto – Che cos’è l’apartheid e come (non) lo si combatte – del mio ultimo libro, Inchiesta sul lavoro. Perché non bisogna avere paura di una grande riforma (Mondadori).

SULLA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA ITALIANA
Visita il nuovo portale che raccoglie documenti e interventi su questo tema cruciale per il rilancio del sistema dell’istruzione nel nostro Paese. Al riguardo, preoccupa l’azzeramento disposto dal ministro dell’Istruzione Profumo dell’esperimento avviato dal suo predecessore Gelmini: la speranza è che quanto di buono è uscito da quel primo esperimento (molto serio, per quanto limitato) in materia di valutazione non venga disperso, ma ripreso e valorizzato, sia pure nelle nuove forme che il ministro riterrà più opportune. 

      

RIFORMA ELETTORALE: FORSE ABBIAMO TROVATO LA VIA GIUSTA
Una buona soluzione può consistere in un sistema nel quale i parlamentari siano eletti per metà con collegi uninominali, per metà con il sistema proporzionale, ma in circoscrizioni piccole, in modo che l’effetto maggioritario sia garantito dal numero ridotto degli eletti in ciascuna di esse (c.d. sistema spagnolo). È la soluzione proposta nel disegno di legge elaborato da Stefano Ceccanti, che perfeziona quella proposta in un disegno di legge di poco precedente del senatore PdL Saro.

WHY WOULD ANYONE WANT TO KILL A LABOR LAW SCHOLAR?
Come – attraverso la mia vicenda personale – la stampa americana guarda al dibattito italiano sulla riforma del lavoro e alla minaccia terroristica che lo ha pesantemente condizionato nell’ultimo quarto di secolo: leggi l’ampio servizio di Businessweek di questa settimana.

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