N. 250 – 27 maggio 2013

LO SPAZIO CHE PUÒ APRIRSI PER UN POLO EUROPEISTA RIFORMATORE

La distinzione tra sinistra e destra non ha perso affatto di significato; ma oggi il discrimine fondamentale della politica italiana passa tra chi è convinto della necessità e possibilità della grande riforma europea del nostro Paese, e chi è convinto del contrario; ignorarlo significa favorire l’inconcludenza della politica italiana su di un punto cruciale. È il tema del mio intervento all’assemblea nazionale di LibertàEguale, che si è svolta a Roma sabato; e per puro caso (giuro che non ci siamo in alcun modo coordinati) è anche il tema di un articolo molto interessante dell’economista Franco Bruni sulla Stampa di ieri, che sottolinea lo spazio molto ampio suscettibile di aprirsi oggi per un polo europeista riformatore: Rivoluzionari di centro per le riforme.

IL NUOVO ORGANIGRAMMA NAZIONALE DI SCELTA CIVICA
Quattro nuovi vicepresidenti: BombasseiCimminoMerloni e Santerini;coordinatore politico resta Andrea Olivero. A me è stata assegnata laresponsabilità del programma: mi sono messo subito al lavoro per organizzare entro questa settimana la rete delle straordinarie competenze di cui SC dispone in tutti i settori rilevanti. V. il quadro completo delle funzioni e dei relativi responsabili deciso dall’assemblea di giovedì scorso, con il commento del portavoce Benedetto Della Vedova.

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity

FARE SISTEMA PER DARE LAVORO AI GIOVANI
Il programma Youth Guarantee raccomandato dalla UE, cioè l’impegno a offrire a ogni giovane un’opportunità di lavoro, apprendistato, tirocinio o studio entro quattro mesi dall’inizio del periodo di disoccupazione, dovrebbe diventare l’obiettivo politico centrale del governo, sul quale concentrare tutte le risorse disponibili: leggi l’editoriale di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera di lunedì scorso. Lo schema della“staffetta intergenerazionale”, invece, può costituire una utile misura palliativa ma non una risorsa strategica per la soluzione del problema: leggi il fondo di Alberto Alesina sul Corriere della Sera di mercoledì. In argomento v. anche l’editoriale di Elisabetta Gualmini sulla Stampa di venerdì, dove la politologa bolognese sostiene che non ha senso affidare l’attuazione del programma della UE Youth Guarantee ai centri pubblici per l’impiego, che oggi intermediano meno del tre per cento degli incontri fra domanda e offerta: occorre puntare sulla cooperazione con i servizi offerti dalle imprese del settore.

LE POLITICHE DEL LAVORO IN GERMANIA E IN EUROPA
Sono on line sul sito: la interessantissima relazione di Maximilian Fuchs alle giornate di studio di diritto del lavoro (svoltesi a Bologna nei giorni scorsi) sulle misure di riforma adottate nella RFT negli ultimi dieci anni e i loro effetti; la tesi di dottorato di Martina De Donno sui modi in cui sono state recepite in Italia le indicazioni dell’UE in materia di politiche del lavoro: Europeanisation of Flexicurity: What Impact on Italian Employment Policy?

       Trasparenza e Valutazione nelle p.a.

PER UN BILANCIO SOCIALE VERITIERO DELL’IMMIGRAZIONE
È vero che all’aumento dei flussi di ingresso di stranieri corrisponde unaumento del tasso di criminalità, ma questo dipende in larga parte dalle regole inutilmente rigide, che costringono alla clandestinità molto al di là del necessario e contro gli interessi del Paese; i casi di criminalità non possono comunque eclissare il ruolo positivo insostituibile svolto dagli immigrati per il nostro benessere: leggi in proposito l’articolo di Rita Guma sul Fatto Quotidiano del 14 maggio.
.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab