N. 156 – 13 giugno 2011

LA UE DENUNCIA L’IPOCRISIA DEL DIRITTO DEL LAVORO ITALIANO
La Commissione Europea contesta il Piano Nazionale delle Riforme del nostro Governo, con un documento che denuncia in modo impietoso l’apartheid fra protetti e non protetti nel nostro Paese e indica esplicitamente, per uscirne, la via della flexsecurity. Nel frattempo l’indagine della Commissione Lavoro del Senato fotografa gli effetti impressionanti di quel dualismo nel settore giornalistico: i regolari sono metà degli atipici e guadagnano otto volte tanto. Ma al convegno dei giovani di Confindustria il ministro Tremonti, pur riconoscendo che il problema c’è, sbaglia il bersaglio: v. in proposito la mia intervista all’Agenzia TMNews di sabato

PER DARE VALORE AL LAVORO
È il titolo del documento che un gruppo di senatori, deputati e studiosi democratici ha predisposto come contributo ai lavori dell’Assemblea nazionale del Pd dedicata al tema del lavoro e delle relazioni industriali, che si svolgerà a Genova venerdì e sabato prossimi.

      

LA UIL DENUNCIA IL PROTOCOLLO GIUGNI DEL 1993
Il modello centralistico di contrattazione collettiva richiederebbe una mobilità dei lavoratori dalle imprese più deboli alle più forti che noi non accettiamo e per la quale non siamo ancora attrezzati. Ma è comunque un modello superato per effetto della globalizzazione e del sistema monetario europeo. Leggi in argomento la mia intervista all’Agenzia Adn-Kronos di martedì scorso.

LA DISCIPLINA DI PARTITO SI ESTENDE ANCHE AL VOTO NEL REFERENDUM?
Il senatore e costituzionalista Stefano Ceccanti scrive, a seguito del mio editoriale della settimana scorsa, per sostenere che la disciplina di partito non è vincolante nel voto referendario. Ho girato la questione alla segreteria del Pd.

      

PARLAMENTARE E AVVOCATO: SÌ O NO?
Un lettore mi chiede se, dopo l’esperienza delle leggi ad personam confezionate dagli avvocati del premier su misura per il loro cliente, non sia il caso di vietare a deputati e senatori di esercitare la professione forense. Gli rispondo auspicando una soluzione all’inglese.

COME SI VOTA IN AUSTRALIA (E COME SI POTREBBE VOTARE DA NOI)
Un lettore opportunamente corregge un’imprecisione terminologica nel modo in cui ho presentato la proposta di riforma elettorale fondata sul collegio uninominale con voto trasferibile e ballottaggio anticipato, spiegando la differenza tra questo e il sistema elettorale australiano.

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