N. 220 – 22 ottobre 2012

RENZI E LA FINANZA “CATTIVA”: UNA POLEMICA DAVVERO FUORI LUOGO
Considerare la finanza come intrinsecamente cattiva è una grossa sciocchezza che il centrosinistra non può proprio permettersi: leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl di oggi. In argomento v. anche il testo integrale della mia dichiarazione che il Foglio ha pubblicato sabato con alcuni tagli per motivi di spazio. Sulla mia dichiarazione sono circolati sul web diversi commenti fortemente critici: quello che mi è parso il migliore è disponibile nello stesso post, con la mia risposta. Questa polemica mi sembra una nuova manifestazione di quella “sinistra che sbaglia tutto” (in materia d lavoro ma non solo) di cui ho parlato nel mio intervento dell’11 ottobre, all’inaugurazione del Comitato milanese per Renzi.

QUEL CHE IL GOVERNO PUÒ FARE IN MATERIA DI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO
Leggi la mia intervista a Libero di venerdì: sperimentare un modo nuovo di affrontare le crisi occupazionali, incentivando efficacemente le imprese ad attivare i servizi di outplacement, e adottare misure incisive per favorire la permanenza o il reinserimento dei sessantenni nel tessuto produttivo, secondo le linee del disegno di legge n. 3515 che ho presentato al Senato il 10 ottobre.

CHE COSA RALLENTA L’ACCORDO INTERCONFEDERALE SULLA PRODUTTIVITÀ
E che cosa indebolisce il nostro sistema delle relazioni industriali di fronte al potere politico e legislativo: leggi il testo integrale dell’intervista pubblicata dal Foglio venerdì con alcuni tagli per motivi di spazio.

LA SINISTRA E LA LOTTA ALL’INEGUAGLIANZA
Un lettore mi contesta una lacuna
nella definizione che ho proposto di questa categoria della politica: gli rispondo spiegando perché mi sembra proprio che quella lacuna non ci sia.

IL MIO INCONTRO CON GLI STUDENTI DELLA LUISS
Su due temi cruciali: la crisi della solidarietà tra le generazioni e la “sindacalizzazione” della sinistra italiana: scarica il video dell’incontro, che si è svolto il 4 ottobre scorso per iniziativa della rivista Reset.

“E TU CHE FARAI? TI PRESENTERAI ALLE PROSSIME ELEZIONI?”
A un amico che mi pone questa domanda rispondo che, preliminarmente, la decisione spetta al Pd nazionale e lombardo: io non farò assolutamente nulla per sollecitare la candidatura. Semmai – se riterrò che sia il caso – farò qualcosa per ottenere di esserne esonerato: la questione si pone ancora negli stessi termini in cui ne ho discusso con i lettori nel maggio scorso, a seguito di una lettera di Franco Debenedetti.

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