SE VUOLE GOVERNARE DAVVERO L’ITALIA, BERSANI DEVE RINUNCIARE A MOLTE PAROLE D’ORDINE CARE AI SUOI LUOGOTENENTI: DA QUELLA DELL’ALLENTAMENTO DELLE POLITICHE DI RIGORE FINANZIARIO A QUELLA DEL RITORNO ALLE PENSIONI DI ANZIANITÀ
Editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera del 4 dicembre 2012
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QUEL QUARANTA PER CENTO DEL PD CHE HA SCOPERTO DI ESISTERE…
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QUESTA (QUASI) METÀ DELL’ELETTORATO DEL CENTROSINISTRA, CUI RENZI HA DATO VOCE E COSCIENZA DI SÉ, È ESSENZIALE PER VINCERE LE ELEZIONI DI PRIMAVERA E PER GOVERNARE IL PAESE
Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 226, 3 dicembre 2012
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QUESTO MILIONE DI ELETTORI CHE ATTRAVERSO IL VOTO PER RENZI HANNO SCOPERTO DI ESISTERE, COSTITUISCONO UNA COMPONENTE ESSENZIALE DEL CENTROSINISTRA: SE BERSANI NE SOTTOVALUTERÀ IL POSSIBILE CONTRIBUTO, SI PRIVERÀ DI UNA RISORSA ESSENZIALE
Intervista a cura di Nando Santonastaso, pubblicata sul quotidiano Il Mattino, 3 dicembre 2012 Continua…
NEL MIO CODICE DEL LAVORO PROPONGO UN SISTEMA DI FORTI INCENTIVI ALLE AZIENDE AFFINCHÉ UTILIZZINO I MIGLIORI SERVIZI PER RICOLLOCARE I LAVORATORI LICENZIATI
Intervista a cura di Michele Caropreso, in corso di pubblicazione sul settimanale Il Mondo, 3 dicembre 2012
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PER RIFORMARE LA SCUOLA I PRESIDI DEVONO POTER RECLUTARE GLI INSEGNANTI MIGLIORI – E L’UNIVERSITÀ DEVE ESSERE COSTOSA PER I RICCHI, PER CONSENTIRE CHE NE SIA FINANZIATA LA GRATUITÀ PER I MENO ABBIENTI
Articolo di Francesco Giavazzi pubblicato su lavoce.info del 30 novembre 2012
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NON È NEGATIVO CHE UN NUMERO MAGGIORE DI PERSONE CERCHINO IL LAVORO, SE IL TASSO DI OCCUPAZIONE RESTA INVARIATO – OCCORRE TUTTAVIA CHE CI METTIAMO RAPIDAMENTE IN CONDIZIONE DI FAR FUNZIONARE MEGLIO IL MERCATO DEL LAVORO, SIA NEL SEGMENTO GIOVANILE, SIA IN QUELLO FEMMINILE, SIA IN QUELLO DEGLI ANZIANI
Testo integrale dell’intervista a cura di Roberto Mania, pubblicata (con alcuni tagli per ragioni di spazio) sul sito Repubblica.it il 1° dicembre 2012 Continua…
È IMPENSABILE RIPRENDERE A CRESCERE AUMENTANDO IL DEBITO PUBBLICO – PER DARE LAVORO AI GIOVANI OCCORRE UNA FORMAZIONE PROFESSIONALE MIRATA AGLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI ESISTENTI E L’APERTURA DEL PAESE AGLI INVESTIMENTI STRANIERI
Intervista a cura di Giovanni Innamorati per l’Agenzia Ansa, 30 novembre 2012
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COME CORREGGERE LA STORTURA GENERATA DA UNA NORMA DEL 2010: L’IPOTESI SU CUI STA LAVORANDO IL GOVERNO E LA PROPOSTA DELL’ECONOMISTA
I termini della questione possono riassumersi come segue:
. – va preliminarmente chiarita la distinzione tra la ricongiunzione di periodi contributivi e totalizzazione: quest’ultima comporta soltanto la sommatoria degli importi versati, ai fini della determinazione del capitale sul quale verrà determinata la rendita vitalizia secondo il criterio di calcolo c.d. “contributivo”; la ricongiunzione, invece, consente di mantenere il sistema di calcolo della rendita vitalizia c.d. “retributivo”, cioè riferito alla retribuzione dell’ultimo periodo lavorativo (che in genere è molto più favorevole per la persona interessata, poiché l’ultima retribuzione è solitamente maggiore di quella percepita nelle fasi precedenti della vita lavorativa);
. – il problema di cui ci occupiamo qui riguarda la di periodi contributivi maturati presso istituti previdenziali diversi; non la possibilità di totalizzazione,
. – fino all’entrata in vigore della legge 30 luglio 2010 n. 122 (conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78), chi aveva lavorato sia nel settore pubblico (Inpdap) sia in quello privato (Inps) poteva ricongiungere i due periodi gratuitamente se in questo modo il criterio di valorizzazione dei contributi versati non era più vantaggioso (passaggio da Inpdap a Inps), oppure onerosamente, se il criterio era più vantaggioso (passaggio da Inps a Inpdap);
. – nel 2010 il comma 12-sexies dell’articolo 12 della legge n. 122, ha dato attuazione alla sentenza della Corte di Giustizia europea del 13 novembre 2008 (che aveva vietato la differenziazione dell’età di pensionamento delle donne rispetto a quella degli uomini nel settore pubblico), prevedendo l’aumento graduale a 65 anni; poiché questa disposizione avrebbe rischiato di provocare una forte migrazione dall’Inpdap all’Inps, dove la differenza di età pensionabile per le donne veniva mantenuta, il comma 12-septies dello stesso articolo 12 disponeva che le ricongiunzioni fossero onerose anche in questo caso, nonostante che il criterio di valorizzazione dei contributi presso l’Inps non fosse più vantaggioso rispetto all’Inpdap;
. – sugli aspetti equitativi della regola introdotta nel 2010 v. un intervento del ministro Fornero del 15 febbrtaio scorso; su alcune conseguenze irragionevoli prodotte da quella nuova regola, v. in questo sito il parere professionale espresso da A. Fortunat il 27 aprile scorso; si osservi, però, che – come è sottolineato nell’intervento del ministro – il problema si pone sempre soltanto per le vecchie generazioni, che hanno interesse a conservare il privilegio del calcolo “retributivo” della pensione (abolito dalla riforma Dini del 1995 per tutti coloro che abbiano incominciato a lavorare dopo il 1978, e abolito per tutti dalla riforma del dicembre 2011, in riferimento alle quote di pensione maturate dal 1° gennaio 2012): col passaggio al calcolo “contributivo” per tutti, per le quote di pensione che maturano dal 1° gennaio 2012, il problema andrà progressivamente scomparendo;
. – ora è allo studio del Governo una disposizione (che potrebbe essere contenuta anche in una circolare ministeriale interpretativa) in base alla quale potrebbero ottenere la ricongiunzione all’Inps gratuitamente tutti coloro che abbiano cessato la contribuzione all’Inpdap prima dell’entrata in vigore della legge n. 122/2010; ma questo non risolverebbe il problema di coloro che invece hanno cessato la contribuzione all’Inpdap dopo quella data;
. – alla Camera dei Deputati è allo studio un’ipotesi ulteriore molto ragionevole, oggetto di una proposta degli on. Giuliano Cazzola e Marialuisa Gnecchi, che prevede la possibilità di ottenere la ricongiunzione gratuita accettando che l’entità della pensione finale risulti dalla somma di quote di pensione maturate presso ciascun istituto previdenziale, ciascuna calcolata secondo il relativo regime;
. – su la Repubblica del 29 novembre 2012 l’economista Tito Boeri, con l’articolo riportato qui sotto, propone una terza soluzione possibile: una disposizione che consenta la ricongiunzione gratuita soltanto ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia, mentre chi chiede la pensione anticipata dovrebbe accettare il criterio di calcolo c.d. “contributivo”, rinunciando al criterio “retributivo”
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UN GIUDIZIO IL PIU POSSIBILE OGGETTIVO SULLA PERFORMANCE DI CIASCUNO DEI DUE CONTENDENTI
Intervista a cura di Mariangela Pani per l’Agenzia Adn-Kronos Labitalia, 29 novembre 2012
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